Il Centro Pertini è stata la terza tappa della prima giornata, venerdì 9 marzo, della Visita Pastorale del Patriarca. Nella sala stracolma di gente è stato accolto dal Coro del Centro con il canto “Aprite le finestre” al quale si è unito anche il Patriarca.
Il testo della canzone è stato lo spunto per il saluto di Roberto Rugolotto, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, per dire che quel luogo è sempre con le finestre aperte, aperte alla vita, aperte agli altri. La struttura, di qualche decennio fa, è una vecchia casa colonica ristrutturata. Un luogo dunque che conserva anche la memoria.
E’ lì che si ritrovano gli anziani, come ha spiegato Leone Pacquola, presidente del Centro, sviluppando una rete di relazioni interpersonali e coltivando interessi così da sentirsi ancora utili agli altri.
Un luogo, il Pertini, in cui si ospitano anche le persone più fragili a superare le loro difficoltà e a vincere la solitudine. Al Patriarca è stata donata una camicetta. E’ una dei tantissimi indumenti che un gruppo di signore del centro confeziona e che vengono poi inviati alle missioni. L’ultimo invio alla missione della Guinea Bissau è stato di 500 capi di vestiario.
Per anni, prima di avere una sede propria, è stata ospite del Centro l’associazione La Cometa, una realtà che aiuta le persone con qualche difficoltà psicologica. Al Patriarca i suoi soci hanno espresso il loro grazie con un canto e con alcuni doni fatti da loro stessi.
Anche l’Auser, che usufruisce degli spazi del Centro, ha portato il suo saluto. Il presidente Sante Vianello ha raccontato l’intensa attività culturale sviluppata con l’Università della terza età. «Sono ammirato della vostra vivacità – ha detto il Patriarca – e del vostro impegno. Anche se con qualche acciacco, anche se il vostro corpo porta i segni della fatica, sono i vostri occhi a essere lo specchio del vostro spirito, e quello non invecchia mai».
Giampaolo Rossi