Uno dei pezzi più pregiati di Venezia non è più di un veneziano: palazzo Pisani Moretta è stato venduto. L’acquirente pare sia un imprenditore cinese.
Il palazzo, uno dei più belli e pregiati in Canal Grande, è stato fino a poco fa proprietà di Maurizio Sammartini, fratello di Giovanni, ultimo presidente della Cassa di Risparmio di Venezia.
Per tanti anni l’edificio è stato luogo ricercato per le più ricche e brillanti feste e per i ricevimenti da realizzarsi a Venezia. Nel 1980 anche i grandi del pianeta, durante il summit in laguna, avevano cenato nelal storica dimora. Adesso, in questa fase di “passaggio delle consegne” anche la disponibilità per eventi è in stand-by.
Palazzo Pisani Moretta fu costruito nella seconda metà del secolo XV dalla famiglia Pisani. Situato tra il ponte di Rialto e Ca’ Foscari, subì dal XVI secolo numerose modifiche e restauri fino ad assumere l’aspetto attuale del XVIII secolo con gli ultimi importanti lavori. L’imponenza architettonica della facciata si deve in gran parte alle finestre gotiche dei due piani principali. Decorato e affrescato, può vantare opere di Giambattista Tiepolo, Jacopo Guarana, Gaspare Diziani e Giuseppe Angeli. L’imponente scalone a duplice rampa che porta all’ultimo piano appartiene al periodo barocco e fu costruito in sostituzione dell’antica scala gotica esterna.
Abbandonato verso la fine dell’800, è stato proprio Sammartini a riportarlo in auge: ne diviene proprietario nel 1968 e con lui il palazzo gode di un importante restauro, per cui vengono ripristinate le collezioni artistiche, anche grazie al recupero degli antichi mobili originali.
Qualche tempo fa, in un’intervista, lo stesso Maurizio Sammartini sottolineava il declino di una città in cui si fanno sempre più rari anche gli artigiani in grado di mantenere bello un palazzo come il Pisani Moretta. La carenza di sgravi o sostegni pubblici a favore di chi deve sostenere il peso di una dimora storica di questo tipo era sentita coma un ulteriore gravame: «Potremmo anche abbandonare la città», riassumeva con amarezza Sammartini.
Ora questo storico vanto di Venezia passa di mano, seguendo un tragitto che ha visto esiti simili per parecchi altri edifici storici della città.