«Venezia è raccontata come la città dove la felicità è eterna. Con mia moglie Anne Emmanuelle siamo stati rapiti, sotto tutti i punti di vista, dal fascino dell’architettura, dell’arte e dalla gentilezza dei veneziani. Giriamo il mondo ma siamo pieni di felicità non appena arriviamo a Castello nel nostro appartamento. Venezia è diventata il nostro luogo di vita e quel punto di riferimento che ora desideriamo mantenere per l’eternità riposando l’uno accanto all’altra nella grande serenità di San Michele».
Con queste parole Dominique Vacher, direttore generale della casa farmaceutica Laboratoires Genevrier Sas, ha offerto 350.153 euro per acquistare la tomba della famiglia Salviati, a San Michele in Isola. Così si è aggiudicato una delel tombe poste in asta, e concesse in uso per 99 anni, dal Comune di Venezia.
La Cappella Salviati, ora Vacher, è inserita nell’emiciclo d’ingresso del cimitero storico monumentale ottocentesco e costituisce una delle 38 edicole inserite nel recinto XI. È a pianta quadrangolare, con una piccola abside a catino che ospita l’altare in marmo bianco. La copertura è a volta a crociera con costoloni decorati mentre le pareti interne sono interamente decorate a mosaico, intervallato da elementi in marmo. Attraverso una botola centrale sigillata si accede alla cripta sepolcrale.
La Cappella venne concessa il 12 dicembre 1914 al costo di 9.000 lire a Sivio Salviati, figlio del fondatore dello Stabilimento Salviati in palazzo de Mula a S. Vio.
L’introito incamerato dal Comune di Venezia in seguito alla concessione della Cappella Salviati verrà, come stabilito dall’Amministrazione comunale, destinato alla manutenzione delle aree del Cimitero di San Michele che al momento sono transennate e inagibili ai cittadini a causa del rischio di cedimenti del materiale lapideo.