Un solo nuovo iscritto al primo anno di “asilo” alla Scuola dell’Infanzia Santa Teresa. Se non è un record assoluto (negativo), poco ci manca. Un dato che si spiega sì con il calo demografico e di residenti che interessa Venezia, ma anche con alcune situazioni contingenti. L’immobile che ospita la Scuola Santa Teresa, che si trova a pochi metri dalla chiesa di San Nicolò dei Mendicoli ed è da alcuni anni a gestione comunale, è oggetto di un intervento di restauro avviato nell’agosto del 2020: l’edificio era stato infatti danneggiato dall’acqua alta del novembre 2019 e la scuola era stata per questo chiusa, trasferendo i bambini presso l’immobile dove si trova l’asilo Diego Valeri. Una sistemazione provvisoria ed emergenziale, resa poi più stabile e accogliente con i lavori di adeguamento fatti nel corso dell’estate per fare in modo che da settembre 2020 le due sezioni della Santa Teresa potessero essere ospitate al primo piano della Diego Valeri in tutta sicurezza, senza alcun tipo di contatto tra i diversi utenti delle due scuole.
«I lavori proseguono». Uno spostamento, però, che evidentemente ha fatto temere per il futuro ritorno della Santa Teresa nel suo immobile originario, dove i lavori per parecchi mesi si erano fermati a causa della pandemia. Ma ora sono ripresi, anche se ancora non è certa la data di ultimazione: «I lavori alla scuola dell’infanzia Santa Teresa stanno proseguendo. Chiaramente il Covid ha influito sulle tempistiche ma, come da ultimo sopralluogo dei tecnici, l’intervento va avanti», spiega a GV l’assessore alle Politiche Educative Laura Besio. Di fronte però a questa incertezza, molti genitori hanno deciso di puntare sull’asilo vicino, vale a dire la Diego Valeri che infatti ha registrato un boom di iscrizioni: sono oltre 30 i bambini iscritti al primo anno che, da settembre, andranno a sommarsi ai 40 bambini che stanno frequentando quest’anno e che rimarranno anche l’anno prossimo.
Uno status speciale per le scuole? L’unico iscritto della Santa Teresa, riferisce l’assessore, andrà invece a sommarsi ai 16 presenti il prossimo anno: «Un dato che chiaramente ci porta alla creazione di un’unica sezione e che riflette sicuramente un calo anagrafico che interessa tutte le scuole di ogni ordine e grado, non solo nel nostro Comune ma in generale in Italia». Non è un caso se da qualche tempo il Comune stia puntando sul riconoscimento alla città di Venezia di uno status particolare, come accade in montagna o nelle piccole isole: «Abbiamo fatto richiesta con una lettera indirizzata all’Ufficio Scolastico Regionale per la convocazione di un tavolo che avvii un dibattito teso al riconoscimento per la città di Venezia di uno status che ne riconosca la specialità anche nell’ambito scolastico». Il caso limite della Santa Teresa – dove al calo demografico si sommano i dubbi legati alla ristrutturazione dell’immobile – non è infatti l’unico in città. Un’altra scuola materna, la XXV aprile di Sacca Fisola, ha da tempo numeri risicatissimi, tanto da rimanere aperta in deroga alle normative. E altre prime classi sono a rischio sia alle elementari (Renier Michiel), sia alle medie (Calvi).
Serena Spinazzi Lucchesi