San Fantin riapre per i fedeli, dopo un lungo periodo di chiusura e dopo i necessari restauri, come luogo di preghiera, accessibile a veneziani e visitatori senza limitazioni di accesso.
Nei fine settimana, da venerdì a domenica, che seguiranno dal 12 maggio in poi, la chiesa di San Fantin a Venezia, a due passi da piazza San Marco, sarà nuovamente visitabile e accessibile ai fedeli come luogo di preghiera.
In preparazione a questa riapertura e quasi come una sorta di invito a riscoprire la chiesa e la sua bellezza il Patriarcato di Venezia e la Fondazione Teatro “La Fenice” proporranno una piccola rassegna di musica sacra ad accesso gratuito per la cittadinanza.
I posti saranno liberamente fruibili, nel limite della disponibilità (sarà l’ente lirico “La Fenice” a distribuire i titoli di accesso).
La prima di queste proposte di musica sacra si svolgerà venerdì 14 aprile alle ore 17. Saranno eseguite la cantata di Bach “Am Abend aber desselbigen Sabbats” per soli coro e orchestra e il Magnificat di Antonio Vivaldi.
La scelta del Patriarcato costituisce un impegno ulteriore per favorire l’apertura e la visita delle molte chiese del centro storico da parte della comunità cristiana e dei visitatori, pur dovendo valutare, con molta attenzione, la necessità ed i costi della sorveglianza per consentire che i luoghi di fede e le opere d’arte siano tutelate.
La chiesa attuale, opera di Antonio Abbondi detto lo “Scarpagnino”, completata ed ampliata dal Sansovino, costituisce un esempio unico e significativo dell’architettura rinascimentale veneziana, ed era anticamente dipendente dalla chiesa di Santa Maria del Giglio. Divenne chiesa parrocchiale e collegiata nel corso del ’600 per poi venire soppressa in epoca napoleonica e divenire una chiesa vicariale dipendente da San Moisè. La chiesa sorge su un sito che dal X secolo, secondo fonti attestate, ha accolto precedenti edifici di culto con il medesimo titolo. Su uno degli altari laterali è custodita una pregevole e antica icona mariana che fu ritenuta nei secoli apportatrice di grazie spirituali e materiali.