Tanto caldo. E niente climatizzazione. Lo segnalano i genitori dei bambini dell’asilo nido “Onda” di Venezia, in una lettera aperta, con cui sollecitano il Comune a prendere provvedimenti.
«Si è concluso oggi l’anno educativo 2018/19 e noi genitori – scrivono – ci ritroviamo nuovamente a denunciare la situazione insostenibile che si presenta ogni anno con l’innalzamento delle temperature. Il Nido Onda nasce 15 anni fa da un progetto di “riconversione di un ex serra razionalista” di uno studio di architettura modenese. Il progetto è davvero ben riuscito: bellissimi e coloratissimi spazi ed uno splendido giardino. Peccato che le enormi vetrate esposte praticamente tutto il giorno al sole continuino a immagazzinare calore all’interno della struttura che non accoglie più piante, bensì 35 bambini con età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni e personale educatore ed ausiliario».
Il testo continua: «Lasciamo immaginare in questi giorni di temperature molto elevate, aggravate dalla percentuale di umidità, quale fosse la situazione all’interno del nido. Sono stati forniti anni fa di due condizionatori portatili (uno dei quali ha smesso di funzionare due giorni fa) che, data l’ampia metratura, devono essere spostati nei vari ambienti e rinfrescarli uno per volta. Inoltre, il tubo che scarica l’aria non è sufficientemente lungo da raggiungere l’esterno e, quindi, mentre si rinfresca una stanza, in quella accanto viene buttata fuori l’aria calda raggiungendo quasi i 40°».
Sono stati così diversi i bambini – segnalano i genitori – che hanno avuto sbalzi di temperatura corporea, dissenteria, oltre ad essere visibilmente provati: «Svariate e inutili le nostre segnalazioni agli uffici comunali competenti: nessuna risposta, nessun movimento».
Non è un problema emerso negli ultimi giorni, conclude il testo: «Il Nido Onda strutturalmente rappresenta un’eccezionalità e dato che si è passati da una serra ad un nido è doveroso che vengano presi i giusti ed adeguati provvedimenti affinché il microclima interno sia idoneo alla presenza di bambini così piccoli. Stanchi dei temporeggiamenti, dei rimandi ad un futuro lontano, ai silenzi che talvolta sono fin troppo eloquenti, ci auguriamo che, approfittando della chiusura estiva, l’amministrazione prenda in carico questa situazione e non ci si ritrovi a settembre così come ci siamo lasciati. La salute dei bambini e del personale che ci lavora non è qualcosa su cui lesinare».