Una S. Messa quest’anno diversa per la Festa della Madonna del Carmelo, celebrata giovedì 16 pomeriggio dal Patriarca Francesco nella chiesa dei Carmini, a Venezia, davanti all’altare dedicato alla Madonna di proprietà della Scuola Grande, per via dei restauri in corso al pavimento dei presbiterio, ma iniziata senza la tradizionale processione che dalla Scuola porta i confratelli carmelitani e quelli delle altre Scuole della città in chiesa.
Una misura necessaria per garantire la sicurezza dei fedeli. All’entrata laterale della chiesa, l’unica aperta per permettere di controllare con più facilità gli accessi, due erano infatti gli addetti alla misurazione della temperatura, distribuzione di gel e mascherine per chi ne era sprovvisto.
Oltre ai fedeli ed ai confratelli delle Scuole Grandi erano presenti anche diverse autorità civili e militari, compresa la consigliera comunale Lorenza Lavini a fare le veci del Sindaco.
Tutti si sono seduti nei posti riservati a debita distanza l’uno dall’altro; per ogni banco infatti hanno potuto accedere al massimo due fedeli e molti sono quelli che sono dovuti restare in piedi.
La chiesa, seppur con le nuove modalità anti-contagio, era gremita: circa 180 i presenti, a dimostrazione che il Coronavirus non ha scoraggiato i più a partecipare a questa celebrazione così sentita in città.
<Molte volte della Madonna del Carmine non si sa tanto> ha esordito il Patriarca nell’omelia, ricordando l’origine della devozione: <È la tradizione mariana più antica che la Chiesa conosca, l’unica che non si rifà ad un’apparizione>.
Il Guardian Grande Franco Campiutti al termine della Messa ha ringraziato il Patriarca per la sua presenza, che si ripete dal 2012: <Una piacevole consuetudine, quest’anno ancora più gradita> ha detto, riferendosi ai difficili momenti della pandemia.
Un ringraziamento è giunto anche dal parroco dei Carmini, don Andrea Longhini, felice che la festa patronale sia stata vissuta con grande partecipazione: <La Chiesa è stata sempre attenta nell’assicurare le norme anti-contagio in tutte le sue attività, nel rispetto dei cittadini>. Al termine dell’eucarestia un momento di affidamento al simulacro della Madonna, davanti alla quale è giunto in processione solo il Patriarca insieme ai sacerdoti presenti. La festa si è conclusa con un veloce brindisi ad ingresso contingentato in patronato.
Francesca Catalano