Venezia, nella Chiesa della Maddalena esposti 31 diorami che raccontano la vita di Gesù
Una trentina di diorami raffiguranti gli episodi salienti della vita di Cristo, ognuno corredato da una didascalia tratta dai brani del Vangelo, per accompagnare il visitatore – in lingua italiana, inglese e attraverso i caratteri braille – in un’esperienza immersiva in cui lui stesso sembra divenire parte integrante della scena. Un attore silenzioso pronto a toccare con mano le tante e differenti emozioni dei protagonisti.
L’idea è nata da Francesco Bonvissuto – presepista per hobby di origini siciliane, classe 1964 e oggi residente a Borgoricco – che racconta come tutto sia partito una ventina di anni fa, dopo aver assistito ad un musical dedicato alla Passione di Gesù. «Nel momento in cui ho sentito recitare la frase “Abbà, perché mi hai abbandonato?”, in me è scattato qualcosa». Così alle 11 scene iniziali gelosamente custodite e create con le proprie mani, se ne sono presto aggiunte di nuove, una dietro l’altra, anche alla luce delle richieste raccolte. «Quando ho iniziato ad organizzare qualche esposizione in giro per l’Italia – spiega infatti l’artigiano, che porta avanti la sua attività nel garage di casa, adibito anche a laboratorio – qualcuno ogni tanto mi domandava di aggiungere alla mostra determinati episodi. Le scene sono attualmente 31 e l’intenzione è quella di arrivare un giorno almeno a 50, spazi permettendo. Oltre la metà di quelle realizzate finora traggono ispirazione dalla miniserie diretta da Franco Zeffirelli, “Gesù di Nazareth”, che ho sempre apprezzato particolarmente. Insomma, gran parte delle mie scenografie si rifanno proprio alle immagini viste in televisione».
Una mostra visitabile tutto l’anno.
La mostra di Bonvissuto – che già era approdata a Venezia, nel santuario di Lucia – sarà visitabile nella chiesa di Santa Maria Maddalena, a Cannaregio, fino al 2024, e con molta probabilità lì rimarrà oltre il periodo pasquale. È stata pensata per accogliere anche i non vedenti e le persone diversamente abili, costrette a spostarsi in sedia a rotelle. «I diorami sono tattili, per questo ho deciso di non posizionare un vetro davanti, mantenendo le scene piuttosto basse per agevolare la visione ai bambini e a chi arriva in carrozzina. In tanti mi ringraziano per questo tipo di esperienza e sto pensando di realizzare personalmente una rampa che consenta a tutti di accedere all’interno della chiesa senza difficoltà. Per le statue ho utilizzato la resina, producendo gli abiti con la stoffa. Mentre per le varie scenografie ho optato per il legno, polistirolo, polistirene (solitamente adoperato per i cappotti delle case), gesso e rami di rosmarino».
L’autore presente ogni sabato e domenica.
Un lavoro intenso, che Bonvissuto associa anche ad un periodo particolare della sua vita, quando nel buio che tempo fa lo attorniava la luce è arrivata proprio dai suoi diorami. La mostra è visitabile ogni giorno (esclusi i lunedì, a meno che non siano festivi) dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.15. E per chi fosse interessato ad approfondimenti e curiosità, incontrare Francesco sul posto è possibile tutti i sabati e le domeniche. Dall’Annunciazione alla Natività, dall’incontro con la samaritana alla flagellazione e crocifissione: le scene sono caratterizzate da un’intensità travolgente, trasmessa anche dai volti delle varie figure, curati nei minimi dettagli e impreziositi da un particolare gioco di luci e colori. «Il battesimo di Gesù è molto suggestivo; sulla mano di Giovanni ho creato un piccolo foro attraverso il quale l’acqua scende sulla testa del Cristo. La rappresentazione più impegnativa? La Pentecoste, con 16 statue all’interno e un meccanismo particolare che permette di accendere e spegnere le luci, ricreando l’effetto delle fiamme», racconta Bonvissuto, sottolineando come per completare ogni diorama ci voglia un mese di tempo o poco più. «Mi piace che la gente in visita, che arriva un po’ da ogni dove, scatti qualche fotografia. In questo modo è come se la mia mostra avesse fatto il giro del mondo più volte».
Marta Gasparon
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