San Marco, San Polo, il Lido. Alessandro, Vittorio, Raffaele, Vittoria, Enrica. E ancora Gina, Ida, Beatrice, Ada e Gino: dieci cittadini veneziani, o che in Laguna avevano cercato rifugio, tutti deportati per motivi razziali, politici e militari, nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, ricordati in luoghi che li hanno accolti e che diventano della memoria. Dieci nomi per dieci nuove stolpersteine, Pietre d’Inciampo che riportano indietro nel tempo, per fermarlo e tramandarne giusta memoria.
Nella mattina di venerdì 17 gennaio, come accade oramai da 12 anni, si è tenuta la posa delle Pietre d’Inciampo: un’iniziativa a cura del Comune di Venezia, della Comunità Ebraica di Venezia, del Centro Tedesco di Studi Veneziani e Iveser. L’itinerario si è articolato a Venezia tra San Polo e San Marco, per proseguire nel pomeriggio al Lido.
La cerimonia, iniziata dal civico 2511/A del sestiere San Marco, è stata scandita dai minuti di silenzio e di raccoglimento davanti alle abitazioni che furono l’ultima dimora dei concittadini veneziani, prima della deportazione. Una rosa rossa ha accompagnato ognuna delle pietre deposte.
Tra i momenti più toccanti la testimonianza dei ragazzi delle scuole medie Morosini, in un più che simbolico passaggio del testimone: una classe terza ha donato e dedicato la Pietra d’Inciampo del civico 1512 di San Polo a Enrica Polacco, una delle poche sopravvissute alla Shoah; i ragazzi della prima classe l’hanno adottata e ne saranno i custodi. Così come ha fatto Elena, una cittadina della Riviera del Brenta, che ha scelto la storia di Vittoria Tedeschi, una triestina che aveva trovato casa al civico 3999 di sestiere San Marco: da oggi si prenderà cura della sua memoria anche attraverso la stolpersteine. E poi ci sono state le piccole mani dei bambini della scuola elementare Odone Parmeggiani del Lido, che hanno dolcemente posato due rose rosse sulle Pietre d’Inciampo dedicate a Gina Giulia e Ida Mieli, originarie di Alessandria d’Egitto, che abitavano in via Tiro, al Lido.
L’itinerario proseguirà nella giornata di lunedì 20 gennaio, a Favaro Veneto e alla Gazzera, con la deposizione di altre due Pietre d’Inciampo che andranno a completare un monumento sempre più diffuso, ampio e partecipato della Città: dopo il 20 gennaio 2025, questo archivio storico dall’alto valore simbolico, morale e civile raggiungerà a Venezia le 197 pose, mantenendo così viva la memoria di quei tragici fatti. Nella manutenzione periodica delle Pietre e attraverso le visite guidate – anche oltre questa data e durante tutto l’arco dell’anno – saranno coinvolti studenti, cittadini e istituzioni, veri e propri custodi, testimoni e diffusori di storia del Novecento.