Un nuovo convitto per i presbiteri studenti che provengono dall’estero. Nasce la casa sacerdotale “Sant’Elena Imperatrice” nell’omonima isola veneziana, in quello che era il convento dei padri Serviti.
Dopo l’apertura, circa un anno fa, di Casa Bakhita, dormitorio femminile della Caritas, ora il Patriarcato si prepara, nelle prossime settimane, ad aprire i battenti di una nuova realtà, in un’altra ala del vecchio convento dei Serviti, dedicata ad accogliere i sacerdoti stranieri che vengono a Venezia per studiare presso la Facoltà di Diritto Canonico “San Pio X” che ha sede in Seminario.
La struttura comprenderà, oltre alle stanze singole, anche degli spazi e dei servizi di condivisione e sarà organizzata come un convitto: i primi quattro sacerdoti che la abiteranno avranno come referente e moderatore lo stesso preside della Facoltà, don Benedict Ejeh, nigeriano di origine, docente di diritto del Popolo di Dio e diritto matrimoniale. Don Benedict, che è anche collaboratore pastorale presso la parrocchia di Sant’Antonio del Lido, dovrà curare i rapporti comunitari e fungere da collegamento tra la residenza sacerdotale e le istituzioni accademiche. Per preparare la struttura sono stati compiuti degli interventi di restauro che completano così quanto già realizzato lo scorso anno.
L’antico convento dei Serviti, adiacente alla chiesa di Sant’Elena, completa così la sua transizione divenendo a tutti gli effetti una realtà a cavallo tra carità e pastorale. Al piano terreno della struttura, rimarranno a disposizione della parrocchia alcuni locali per le attività di evangelizzazione e catechesi.
Marco Zane