Una tradizione che sembrava ormai dimenticata. Una festa che torna dopo che per parecchi anni era rimasta in “soffitta”. A rispolverarla ci ha pensato il parroco don Vittorio Tonidandel, insieme ai parrocchiani e ad alcune realtà della zona di Castello: torna così, sabato e domenica, la Festa di Sant’Isepo, ovvero, in veneziano, San Giuseppe patrono dell’omonima chiesa. Sabato 18, domenica 19 e lunedì 20 marzo questa zona di Castello Est sarà dunque animata da alcuni appuntamenti religiosi, culturali e di convivialità. «Tutto in modo molto semplice, con l’obiettivo soprattutto di ripartire», spiega il parroco salesiano che guida le quattro parrocchie di Castello (oltre a San Giuseppe, San Pietro, San Francesco di Paola e Sant’Elena). «Il bisogno di rivitalizzare la parrocchia, che riguarda tante comunità cristiane non solo questa, passa anche per la ripresa di alcune tradizioni perché sono cose belle. Così abbiamo pensato di dare una sottolineatura alla festa di San Giuseppe, anche se essendo in Quaresima abbiamo preferito, con le catechiste, considerarla una Festa delle Famiglie, con la Messa di domenica alle 11». Il programma in ogni caso si è arricchito di appuntamenti grazie al coinvolgimento di alcune associazioni della zona, a cominciare dalla Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati che propone per sabato 18 alle 10,30 la vistia allo squero di Sant’Isepo: una struttura che potrebbe rappresentare il cuore di numerose attività culturali legate alle tradizioni veneziane se solo vi fosse la possibilità di restaurarla (i progetti ci sono già, le risorse no).
«Sarà un appuntamento dedicato alla venezianità ed è bello che tante realtà contribuiscano facendo la loro parte», conferma il presidente della Smscc Cesare Peris: «Abbiamo già una ventina di prenotazioni per la visita allo squero e anche per la visita culturale alla chiesa ci sono state numerose adesioni». Grazie infatti all’iniziativa dell’associazione guide turistiche autorizzate di Venezia, sarà possibile visitare (sabato e domenica alle ore 14,30) la chiesa di San Giuseppe: «Una chiesa molto bella – conferma il parroco – che ha numerose opere d’arte, tra cui un dipinto di Paolo Veronese, da ammirare». La giornata di sabato si concluderà con la Santa Messa alle 18, così come domenica si aprirà (alle 11) con la Messa dedicata ai bambini e alle loro famiglie. Al termine, a partire dalle 12, saranno organizzati in campo, davanti alla chiesa, alcuni giochi tradizionali, come il tiro alla fune o la corsa dei sacchi. «Ci sarà poi il pranzo conviviale – prosegue don Vittorio – in cui ciascuno porterà qualcosa da condividere».
La giornata di domenica proseguirà con la festa in patronato (dalle ore 15) che prevede giochi, karaoke e merenda. Lunedì 20 marzo, alle 18,30 sarà infine celebrata la Messa Solenne a conclusione di questi tre giorni. Partecipano anche il Comitato via Garibaldi e alcuni negozi della zona, tra cui il panificio Crosara che offrirà un dolce tipico: «Per la festa di San Giuseppe la tradizione vorrebbe le zeppole, ma per una serie di motivi organizzativi abbiamo puntato su un altro piccolo dolce, il pevarino, che è sempre tipico», spiega Michele De Col, consigliere di Municipalità ma in questo caso promotore della festa soprattutto nel coinvolgere le diverse realtà locali e tanti semplici cittadini desiderosi di partecipare e contribuire all’organizzazione. «La proposta del parroco è stata accolta da tutti con grande entusiasmo, perché riscopriamo una tradizione. Diciamo che questa è una prova, vediamo come andrà, poi se capiamo che abbiamo le forze, l’anno prossimo possiamo organizzare qualcosa in più, magari su più giorni. Intanto è bello che ci sia stata questa risposta».
Serena Spinazzi Lucchesi