Ha festeggiato 89 anni lo scorso 8 gennaio, Giancarlo Tagliapietra, l’ultimo tecnico di proiezione cinematografica di Venezia.
Veneziano della Giudecca, ha imparato questo mestiere nel patronato della parrocchia al Redentore, come ricorda lui stesso a GV. «In parrocchia ho imparato il mestiere che mi ha accompagnato per una vita: avevo 16 anni quando ho proiettato i primi film in patronato. E’ stata la prima scuola. Per me dare inizio al film era un’emozione unica». Oggi la figura del tecnico di proiezione non esiste più: «E’ tutto digitale, ma così non si riesce neanche a capire se un operatore è bravo oppure no, perché tutto è addomesticato e ritoccato dalla tecnologia. Diciamo, non per essere nostalgici, che un tempo la professionalità e la preparazione contavano molto di più».
Professionalità e passione: «Se non hai passione questo mestiere non puoi farlo – prosegue Tagliapietra – perché devi stare tutti i giorni in cabina, compresi sabato, domenica e festivi. Sono comunque molto felice e soddisfatto della vita e della carriera che ho avuto: ho lavorato per 35 anni alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ma anche essere arrivato ad essere operatore cinematografico al cinema San Marco, il più importante cinema della città, fino a quando ha chiuso, mi ha dato una grande soddisfazione. Una volta in città c’erano tantissime sale di proiezione, oggi si contano sulle dita di una mano, e questo fa decisamente tristezza». Una carriera la sua che ha rischiato di non partire nemmeno, ma che fu salvata grazie alla comprensione di un pompiere che seppe chiudere un occhio. «Non avevo ancora 18 anni ma già lavoravo al Corno d’oro al Lido. Il pompiere arrivò per un controllo e mi chiese di esibire la mia patente di operatore e i documenti. Risposi che l’avevo dimenticata a casa. Lui capì la situazione, ma non volle calcare la mano. Mi lasciò in cabina e così ho potuto continuare ad inseguire questo mio grande sogno. Appena compiuti i 18 anni, poi, memore di quel credito ricevuto, feci l’esame e così mi sono messo in regola» All’epoca per svolgere questa professione si doveva infatti sostenere sostenere un esame e prendere un patentino, perché era un lavoro anche pericoloso, visto che le pellicole erano infiammabili.
Oggi Tagliapietra i film non li guarda più al cinema e nemmeno in tv: «Li guardo sul tablet», mentre il Festival del Cinema lo segue da distante e non lo appassiona più come una volta. Lo scorso settembre nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia gli è stato conferito un riconoscimento: il Leone Marciano dello scultore Giorgio Bortoli, per la trentesima edizione del Premio “Una vita nel cinema” ideato dallo stesso Bortoli.
Lorenzo Mayer