Nato nel 2006 come progetto dedicato alla velaterapia, “Sognando Itaca” ha un obiettivo: portare avanti un percorso di riabilitazione psicologica e migliorare la qualità della vita dei malati, affetti da tumori del sangue.
Lunedì ha fatto tappa nella città d’acqua la 14. edizione dell’iniziativa promossa da Ail in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma, patrocinata da Marina Militare, Coni, Federazione italiana vela, Lega navale italiana, Fraglia vela di Desenzano, Circolo vela di Gargnano e Univela campione del Garda. Presentata nella sede della Reale Società Canottieri Bucintoro in un susseguirsi di interventi coordinati da Giovanni Alliata di Montereale, presidente onorario di Ail Venezia, nel corso dell’incontro è stato sottolineato come ambiente e salute siano strettamente collegati e come uno stile di vita sostenibile possa avere un impatto significativo sulla salute individuale e collettiva.
Un lungo viaggio, quello della barca a vela dell’Ail lungo la costa adriatica, pronto a far tappa in 9 città: oltre a Trieste e Venezia, a Ravenna, Rimini, Pesaro, Ancona, Pescara, Trani e infine – il 23 giugno – a Brindisi. In ogni porto è previsto il cosiddetto “Itaca day”, durante il quale l’equipaggio, formato da malati, medici, infermieri, psicologi e skipper professionisti, ha la possibilità di condividere un’esperienza unica, lontano dai luoghi di cura e in un contesto di assoluta reciprocità. Un’occasione per scoprire nuovi territori, relazioni, solidarietà e risorse che aiutino ad affrontare meglio la malattia e inserita fra le attività che Ail e le sue 83 sezioni provinciali organizzano in vista della Giornata nazionale del 21 giugno. Tra le iniziative in programma in tutta Italia, velaterapia, arteterapia, ginnastica dolce e molto altro.
«Oggi la leucemia, che colpisce adulti, bambini e anziani, si combatte – ha evidenziato il presidente nazionale Ail, Giuseppe Toro – mentre un tempo si moriva. Il 70% di queste malattie vengono curate, ma c’è un altro 30% su cui dobbiamo intervenire; i dati dell’Oms dicono come nel mondo perdono la vita ogni anno 41 milioni di persone a causa di malattie che si possono prevenire attraverso sane abitudini e corretti stili alimentari». È stato poi ricordato come l’Italia, a livello europeo, sia il Paese con il più alto numero di decessi attribuibili all’inquinamento ambientale, dopo Francia e Germania. «Il nostro sistema immunitario – ha ricordato Cristina Skert, direttore Uoc Ematologia di Venezia-Mestre, soffermandosi sul concetto di “mens sana in corpore sano” – viene debilitato da un’inadeguata alimentazione e da uno scorretto stile di vita». «La vela – ha commentato invece il coordinatore del progetto, Giuseppe Navoni – fa vivere ai malati emozioni straordinarie».
Marta Gasparon