Si è spento improvvisamente nella notte tra martedì 4 e mercoledì 5 aprile lo studioso Giuseppe Goisis presso l’ospedale civile “Santi Giovanni e Paolo” di Venezia.
«Docente competente, ricercatore rigoroso e appassionato nell’affrontare le questioni più rilevanti dell’umano sapere»: così lo ricorda il Patriarca mons. Francesco Moraglia esprimendo da parte di tutta la Chiesa di Venezia «cristiane condoglianze alla moglie Monica, alla sorella Ludovica e ai figli». Il Patriarca ne ricorda inoltre «l’impegno ecclesiale e la vicinanza al Seminario Patriarcale» e «assicura la preghiera di suffragio».
Docente ordinario presso la facoltà di Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dedicandosi al settore scientifico della Filosofia politica in particolare, ha esercitato una influenza significativa, con la sua attività accademica, nella città di Venezia, partecipando anche a diverse altre realtà formative e culturali. Nel suo ampio curriculum può contare anche una lunga e poliedrica collaborazione con la Pastorale universitaria e l’insegnamento presso lo Studio Teologico del Seminario Patriarcale. Nato a Venezia il 25 dicembre del 1944, di famiglia origianaria del bergamasco, era sposato con Monica Maddalena e aveva quattro figli.
«Ricordo il caro prof. Giuseppe come una persona amabile – dichiara don Gilberto Sabbadin, preside dello Studio Teologico del Seminario e direttore della Pastorale Universitaria – la cui amabilità era continuamente alimentata dalla sua passione per l’uomo. La sua fede in Gesù Cristo si coniugava continuamente con la sua cultura, i cui confini erano impossibili da definire. La sua era una cultura “gentile”, connotata da una pacatezza rassicurante perché mai rivendicativa, capace così di cogliere il buono, il bello e il vero. Uomo di grande sapere, convinceva per il suo rigore intellettuale. Sfogliava continuamente i suoi libri, quasi come attestazione della sua proverbiale capacità di “sfogliare” le pieghe più recondite del pensiero dell’uomo alla ricerca di quella Verità che, ne sono sicuro, ora lo accoglierà, saziando definitivamente ed eternamente la sua mirabile curiosità per il sapere».
«Un uomo che affascinava per la sua profonda conoscenza»: così lo ricorda Alberto Peratoner, docente di Filosofia presso lo Studio Teologico del Seminario e la Facoltà Teologica del Triveneto. «Onnivoro in termini di letture, stupiva ascoltare la sua ricchissima aneddottica e la capacità di cogliere anche i dettagli e le sfumature più piccoli». (M.Z.)