È un’anteprima eccezionale, quella proposta dalla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, che durante la prima settimana di giugno ha deciso di organizzare visite guidate con la possibilità di vedere i lavori di restauro allo scalone monumentale di Mauro Codussi, mirabile esempio rinascimentale che nell’architettura include la prospettiva.
Del lavoro, possibile grazie al sostegno di Venetian Heritage e The Gritti Palace, se ne sta occupando la ditta Uni.S.Ve di Guido Jaccarino ed è diretto dal proto della Scuola, l’arch. Bruno Ranuffi, e dall’ing. Romeo Scarpa. Oltre alla visita guidata di Scuola, chiesa e campielli, in un excursus guidato tra memoria e riscoperta dei diversi stili architettonici e dettagli artistici, i partecipanti potranno assistere al racconto del restauro e osservare il cantiere accompagnati dalle voci degli addetti ai lavori, che sveleranno i segreti del delicato recupero artistico-strutturale in atto.
Materiale raro. Durante la visita sarà interessante osservare la “Lumachella nera del Tasso”. «Si tratta del marmo della colonna posta da Mauro Codussi al centro dell’imponente bifora sommitale del famoso scalone della Scuola, un prototipo di innovazione creativa rispetto al gotico. Dai restauri in corso – spiega il Guardian Grande, Franco Bosello – è emerso che la colonna è il più grande blocco marmoreo di “Lumachella nera del Tasso” esistente al mondo, una particolarità su cui è stata posta l’attenzione durante i lavori». La Lumachella è un materiale molto raro: «Una volta veniva usata in piccole parti per decori e rivestimenti. Qui l’aspetto particolare è che la colonna è interamente rivestita di quest’ultima, usata per valorizzare la scale e per attuare un gioco di colori e contrasto con le lesene modanate in pietra d’Istria. Il valore, – sottolinea Guido Jaccarino di Uni.S.Ve. – al di là della bellezza del materiale, è dato dalla sua rarità». In un primo momento i restauri hanno riguardato la parte strutturale, terminata nel 2020. Lo scalone infatti, interessato da movimenti, poggiava su un terreno in cui correvano diversi scarichi che corrodevano le fondamenta. È stato quindi necessario sistemare le fondazioni su cui poggia e inserire nuovi tiranti in fibra di carbonio. Anche la pavimentazione dei pianerottoli e i gradini delle scale di entrambe le rampe sono stati smontati, così da permettere di intervenire sulla struttura muraria per poi essere riposizionati e consolidati. «I gradini in particolare sono stati tolti uno ad uno con un sistema di sollevamento specifico per poi essere ricollocati e stuccati con cura. Un’operazione significativa che è terminata negli ultimi mesi dell’anno appena trascorso», dice Jaccarino. Ora invece si stanno ultimando i lavori di manutenzione alle superfici decorative di tutta la parte sopraelevata della scalone, costituita da sezioni in pietra e in marmorino, comprendente parapetti, colonne, lesene modanate, cupole, volte, archi e cornici che segnano il ritmo architettonico.
Le visite guidate, della durata di un’ora e mezza, si terranno giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 alle ore 11 e 15. Il costo del ticket è di 15 euro (prenotazione obbligatoria a museo@scuolasangiovanni.it).
Francesca Catalano