La Scuola Grande dei Carmini sta già “scartando” in anticipo il suo regalo di Natale. La seicentesca facciata, opera del Longhena, in questi giorni viene liberata dalle impalcature al termine di un radicale restauro conservativo.
«Abbiamo deciso – riferisce a GV il Guardian Grande Franco Campiutti – di intervenire in modo ampio e completo sulle opere murarie e sulle inferriate, in quanto dei pericolosi distacchi, provocati dal tempo e da vegetazione infestante, potevano causare danni gravi a persone e cose». La Scuola Grande si è perciò impegnata a pulire e rinforzare il bianco rivestimento marmoreo, che sarà completamente visibile a partire da venerdì 21 dicembre. Dopo le feste, nei primi giorni di gennaio, saranno invece rifiniti i basamenti dei pilastri e delle paraste ed infine riverniciate internamente tutte le inferriate, già restaurate in esterno.
«Visionando la facciata con l’uso di un elevatore mobile ci siamo resi conto che alcuni pezzi di pietra erano solamente appoggiati. Per questo siamo intervenuti tempestivamente, decidendo di accendere anche un mutuo per far fronte alla ingente spesa» afferma ancora Campiutti. Per questo la Scuola è alla ricerca di uno sponsor che possa sgravarla dal peso di questa necessaria ipoteca, che ha vincolato notevolmente la sua libertà di azione. La Scuola Grande dei Carmini custodisce preziose opere d’arte, a cominciare dalle nove tele di Giambattista Tiepolo, nella Sala del Capitolo: «Non siamo secondi a nessuno in quanto a bellezza e preziosità del nostro patrimonio artistico, che va tuttavia valorizzato e tutelato: auspichiamo di trovare anche noi un bel “regalo” sotto l’albero che ci aiuti a far fronte a queste incombenze».
Marco Zane