Al via il restauro della “Vetrata Vivarini” nella Chiesa domenicana dei Santi Giovanni e Paolo. La vetrata è un importante elemento non solo di valore artistico ma anche funzionale, dal momento che modula la luce nella parte del transetto. Urgeva da tempo l’intervento, vista la presenza di un diffuso ed avanzato stato di degrado, con alcuni distacchi. I lavori partiranno a breve e prevedono lo smontaggio delle parti che costituiscono la vetrata al fine di compiere pulitura, restauro e consolidamento. Le impalcature sono infatti già state montate per permettere un agevole spostamento. Inoltre è stato predisposto un cantiere a fianco della chiesa dove verranno eseguiti i lavori di restauro, in modo che le vetrate non subiscano troppi spostamenti che potrebbero risultare dannosi per la conservazione.
Il restauro in un prefabbricato in loco. «Una casetta prefabbricata fungerà infatti da “ufficio” per il restauro» ha spiegato il parroco, padre Giuseppe Giacon. Le invetriate verranno infatti rimosse e portate a terra per essere sistemate. Alcune parti erano già state smontate anni addietro per verificare l’entità dei lavori e capire come meglio poter svolgere il restauro. Parte del lavoro consisterà nel ripristinare, pulire e restaurare le parti in vetro, ma coinvolgerà anche l’intelaiatura e le piombature che si muovono e necessitano di essere fissate per garantire la corretta conservazione dei vetri.
Unica nel suo genere. La vetrata del Vivarini, un unicum tra quelle veneziane, è un grande finestrone in stile gotico presente nella parete di fondo della crociera. Molto colorata, la vetrata è divisa in diversi pannelli dove sono rappresentati santi e simboli cristiani. È forse l’opera più insigne uscita dalle fornaci di Murano, compiuta quasi certamente dal grande maestro vetraio Giannantonio Licinio da Lodi nel 1510 su cartoni attribuiti a Bartolomeo Vivarini, da cui prende nome, per l’immagine di S. Paolo e la parte più alta. Cima da Conegliano contribuì invece per le figure della Madonna, S. Giovanni Battista e S. Pietro, mentre Girolamo Mocetto disegnò la parte inferiore. I lavori di restauro, che saranno eseguiti dalla ditta Sirecon di Diego Perissinotto e finanziati dalla Sovrintendenza, partiranno a breve, non appena sarà completato l’allestimento del cantiere. Si stima che prima di vedere nuovamente la vetrata splendere alla luce del sole il lavoro complessivo possa durare da un anno e mezzo a due anni.
Francesca Catalano