Venezia e Siracusa, quest’anno più che mai unite nel mese in cui si festeggia Santa Lucia.
Dopo le tradizionali celebrazioni che avranno luogo, in Laguna, nel Santuario a lei dedicato, le sue spoglie faranno ritorno nella terra natia della martire siciliana, grazie ad un accordo con il Patriarcato: una visita storica che, a partire dal 2004, si ripete ogni 10 anni. Il corpo di Lucia lascerà dunque la chiesa di San Geremia la mattina del 14 dicembre, trasferita a bordo di un mezzo acqueo della Guardia di Finanza fino all’aeroporto Marco Polo, dove un volo dell’Aeronautica militare si occuperà del trasporto fino a Sigonella, con tappa successiva in elicottero a Siracusa. Le reliquie rimarranno in Sicilia fino al 30 e la celebrazione eucaristica prevista nel Santuario della Madonna delle Lacrime sarà presieduta dal Patriarca Francesco. Sarà sempre mons. Moraglia ha celebrare la Santa Messa nel Santuario veneziano, in questo caso il giorno 13, alle 17.30. «Un orario leggermente anticipato rispetto al solito, per permettere di iniziare, già la sera, le operazioni per il trasferimento in Sicilia. Per questo motivo – riferisce il rettore del Santuario don Gianmatteo Caputo – la chiesa chiuderà un po’ prima, alle 20, mentre alle 19.30 è prevista la compieta».
Il 13 dicembre il Santuario accoglierà i pellegrini già a partire dalle 7.30, con Messe in programma alle 8.30, 10.30, 13 (questa dedicata a chi si occupa della cura ed assistenza alle persone con problemi alla vista), 15.30 (celebrata dal vicario generale della Diocesi di Siracusa, in segno di comunione) e 17.30 (animata dal coro diocesano). «A quest’ultima – spiega don Caputo – saranno presenti anche autorità cittadine, membri delle Scuole Grandi e il Movimento apostolico ciechi». Nel corso della giornata gli accessi al Santuario verranno gestiti a seconda dei flussi effettivi registrati, mentre in concomitanza con la Messa presieduta dal Patriarca si farà in modo che i fedeli raggiungano l’altare della santa – quest’anno impreziosito da alcuni addobbi barocchi, ripristinati per l’occasione – compiendo il giro completo: dietro alla salma di Lucia e fino alla cappella di Santa Veneranda, dalla quale sarà possibile uscire. Accesso garantito da campo San Geremia, la porta con affaccio sul rio non sarà invece accessibile né in entrata né in uscita per via dei lavori di restauro che stanno coinvolgendo il campanile. «Le candele – prosegue don Caputo, fornendo ulteriori dettagli organizzativi – non potranno essere accese dai pellegrini nei pressi dell’altare di Lucia, ma solo all’ingresso della chiesa».
La giornata del 13 sarà preceduta dal triduo dal 10 al 12, con accesso in chiesa dalle 9 alle 18, orario in cui per tre giorni verrà celebrata la Messa. «Il tutto in comunione con la Chiesa di Siracusa, con l’obiettivo di prepararci assieme all’evento che ci attende». Per quanto riguarda la celebrazione del 12, l’animazione verrà affidata alle comunità della Collaborazione pastorale, con adorazione eucaristica e possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.
Poi, dal 14 la partenza per la Sicilia, con rientro previsto il 30: «Lucia rimarrà per più giorni nella sua città natale, dove verrà aperto in anticipo l’anno santo, mentre il 26 – prosegue don Caputo – la salma farà tappa in località differenti attraverso un pellegrinaggio, per poi arrivare a Catania, nella cattedrale. Lì, dopo oltre 1700 anni, il corpo di Santa Lucia e di Sant’Agata si incontreranno di nuovo: un momento storico». Dal 14 sarà proposta anche una diretta proiettata su uno schermo allestito nel Santuario della città lagunare, dove rimarrà esposta una reliquia della martire siracusana, per consentire ai fedeli di seguire i momenti salienti del viaggio in Sicilia. La chiesa resterà chiusa, in occasione del rientro della salma, dal 31 dicembre al 3 gennaio.
Marta Gasparon