Da anni abbandonato, il capitello dedicato a San Giuseppe in Seco Marina a Castello, è stato restaurato in occasione della festa del patrono. Venerdì 19 la parrocchia salesiana di San Giuseppe ai Giardini, guidata dal parroco don Narciso Belfiore, celebra la ricorrenza raccogliendo l’invito di Papa Francesco che ha deciso di dedicare tutto quest’anno alla figura dello sposo di Maria e padre di Gesù, nel 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe patrono universale della Chiesa. Alle 18 è prevista la benedizione del capitello restaurato (situato al civico 964/b), alla presenza di un piccolo gruppo di persone, rigorosamente distanziate. Alle 18.30 la santa messa, presieduta dal parroco, nella chiesa di San Giuseppe a cui sono invitati a partecipare tutti i fedeli delle quattro parrocchie salesiane, seguendo tutti i protocolli vigenti.
Il restauro del capitello è stato coordinato da Paolo Rizzo con il contributo di un gruppo di parrocchiani. Il manufatto (alto 180 centimetri per 125 centimetri) risale ai primi decenni del XX secolo, ha linee neoclassiche e all’interno conservava, protetta da un bel cancelletto di ferro battuto, una pittura su tavola assai deturpata raffigurante San Giuseppe con il Bambino. Da tempo l’edicola versava in condizioni precarie, mentre la pittura su tavola riproducente San Giuseppe, sempre del ventesimo secolo, a un sopralluogo era risultata completamente bruciata e polverizzata dal sole e resa illeggibile. Ora la tavola è conservata in chiesa, mentre il capitello è stato finalmente restaurato: iniziato ai primi di marzo, si è proceduto alla sistemazione delle parti murarie e alla ridipintura della stesse. La pittura è stata sostituita da una foto ad alta risoluzione raffigurante il santo contornato dalla cornice esistente, rispettando così l’iconografia del santo e la titolarità del capitello. Tutta la comunità e il quartiere di Castello hanno tenuto a ringraziare il gruppo di parrocchiani che ha contribuito al restauro.
«Un’iniziativa semplice – ha sottolineato don Belfiore – con la quale abbiamo voluto però dare seguito al suggerimento di Papa Francesco. La nostra chiesa di San Giuseppe contiene molti tesori e oggetti importanti dal punto di vista artistico. Stiamo perciò pensando di realizzare una nuova guida aggiornata della chiesa, visto che quella che abbiamo è parecchio datata. Una guida in più lingue anche se ora non ci sono i turisti, confidando che ci possa essere una ripartenza. Altro aspetto singolare è che la nostra chiesa intitolata a San Giuseppe, in realtà non ha nemmeno un altare dedicato a lui, ma a ricordarlo c’è il rosone centrale del soffitto».
Lorenzo Mayer