Riapre giovedì 17 aprile la fioreria La Dogaressa Flower, ripartendo da una nuova sede, in campo S. Agostin, vicino alla casa che fu di Aldo Manuzio.
I locali che la ospitano sono quelli di un vecchio forno chiuso da molto tempo, non troppo lontano dalla precedente sede che l’ha ospitata per 27 anni, lasciata perché messa in vendita: la fioreria di Gabriele Bisetto e dei suoi fratelli si trovava infatti in campo San Cassiano, ma i locali sono stati messi in vendita ad una cifra ritenuta non adeguata.
E così ora l’attività riparte con un nome rinnovato e con nuove idee: si chiama infatti “Officina floreale La Dogaressa” a rappresentare i progetti che, una volta ultimati i lavori della parte retrostante del nuovo locale, verranno qui ospitati. Le raddoppiate dimensioni del negozio consentiranno infatti di creare uno spazio per conferenze, workshop per imparare a creare piccoli oggetti o composizioni, laboratori rivolti ai bambini ma anche alle scuole nei quali imparare a seminare e coltivare delle piantine sul balcone divertendosi cosicché i piccoli abbiano un approccio con l’ambiente naturale e possano vedere il mondo in maniera più consapevole.
Ad annunciare questi progetti, che verranno presentati all’inaugurazione ufficiale, prevista dopo Pasqua, è Gabriele Bisetto, originario di Cavallino, appassionato di Venezia. «È una città unica e ci ha regalato conoscenza e amicizia con delle persone straordinarie – che ricorda una per una –, per cui mai e poi mai l’avremmo abbandonata», dice con l’entusiasmo e la grande passione che da sempre lo contraddistinguono, rinnovati dopo un periodo difficile a causa di una seria malattia affrontata con grande fede e gratitudine verso chi lo ha curato all’Ospedale all’Angelo e per aver incontrato tante persone che come lui hanno affrontato il percorso di cura. «Oggi c’è la voglia di essere presenti di più in città: le dobbiamo troppo», per questo attraverso varie iniziative «c’è il desiderio far conoscere ai veneziani di più e meglio l’unicità dell’ambiente lagunare in cui è immersa».
Una passiono per la natura della laguna che ha “travolto” Gabriele fin da piccolo: «Da quando accompagnavo mio padre proprietario dell’ultimo mulino di Cavallino nel suo lavoro, innamorandomi perdutamente di questo ambiente». Poi da quella passione è scaturito il desiderio di conoscere sempre di più l’ambiente: per questo a Cavallino e Lio piccolo porta avanti altre attività legate alle antiche coltivazioni lagunari. Un omaggio a Venezia è anche l’arredo del nuovo negozio creato «con spirito eclettico recuperando vari materiali tipici così da esprimere le diverse anime della città che è straordinaria e mette insieme delle cose incredibili».
Carlotta Venuda
Riapre, a Sant’Agostin, la fioreria La Dogaressa

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