«Com’è arrivata Lucia a dare tutto per il Signore? Nel martire la fede cambia la vita, raggiunge la sua pienezza e diventa amore, donazione totale».
Lo ha sottolineato il Patriarca nell’omelia della Messa celebrata mercoledì 13, giorno della memoria liturgica di Santa Lucia di Siracusa. Mons. Moraglia, come da tradizione ha celebrato l’Eucaristia alle 17 nella chiesa dei Santi Lucia e Geremia, a Venezia, dove sono conservate le spoglie mortali della santa e martire.
«Non può concepire di vivere senza Cristo», ha detto mons. Moraglia: «È la logica del Battesimo che va vissuto come per-dono, cioè come dono abbondante che cambia la vita. Il Battesimo inizia come rinuncia al mondo, a tutto quello che potrebbe frapporsi tra me e il Signore e si esprime come fede. L’obiettivo è iniziare ogni giornata scegliendo Cristo e rinunciando a tutto ciò che vi si oppone».
La storia di Lucia è una storia al femminile, che riguarda più donne. Nel canone romano recitato nella liturgia si trovano infatti sette nomi di donne, altre martiri come Lucia: per esempio Agata, Cecilia, Anastasia ecc..
«I santi – ha proseguito il Patriarca Francesco – erano persone come noi, non dotate più di noi. Da ciò deriva l’opportunità di un esame di coscienza sulla nostra fede e sul nostro modo, sul nostro modo di vivere Battesimo ed Eucaristia, sul nostro scegliere Cristo e il nostro rinunciare… Chiediamo perciò a Lucia di vivere il suo “sì” battesimale, di avere un po’ della sua fede e del suo amore…».