I numeri confermano come si tratti di una proposta preziosa per le famiglie. Un aiuto importante per quei genitori che lavorano e che nel Grest di San Giobbe, a Cannaregio, riconoscono un’attività formativa che piace ai propri figli, tanto da organizzare le ferie in modo tale da permettere loro di parteciparvi.
«Quest’anno abbiamo 120 bambini iscritti dalla prima elementare alla prima media. Ne avremmo avuti anche di più, ma gli spazi del patronato non ce lo consentono. Saranno una cinquantina quelli che non abbiamo potuto accogliere». Il responsabile dell’oratorio, il padre canossiano Pierantonio Zago, delinea i contorni del Grest 2024 di San Giobbe, aperto ai bambini della collaborazione pastorale della zona, nonché a qualche “esterno” che tuttavia è solito frequentare le attività del patronato.
Partito ufficialmente lunedì scorso, il Grest proseguirà per tre settimane, fino al 28 giugno, con un programma giornaliero ricco di proposte. Dalle 9 fino alle 17, dal lunedì al venerdì, si comincia con un momento di accoglienza e di preghiera, per poi entrare nel vivo con bans (i tradizionali balli di gruppo) e attività formative percorse dal medesimo filo conduttore legato al tema scelto quest’anno. «Abbiamo adottato quello lanciato da Oragiovane, “Just jungle – Fai la tua scelta”. D’altronde – osserva padre Zago, spiegando che i partecipanti indossano magliette di colori differenti in base alla squadra di riferimento – la vita è continuamente fatta di decisioni da prendere: ci si trova spesso ad un bivio. La grande scelta che ha salvato l’umanità è stata fatta da Maria, che ha detto di “sì” dinanzi alla proposta dell’angelo Gabriele. Si cerca di far fare esperienza della storia scelta per quest’edizione anche attraverso il gioco. Un’occasione per fare catechesi in un modo diverso, alternativo». Poi pranzo insieme («noi prepariamo un piatto di pasta, dopodiché chi vuole si porta anche qualcosa da casa») e a seguire la visione di un film o di un cartone animato nel primo pomeriggio, per affrontare al fresco le ore più calde della giornata. Nel pomeriggio laboratori manuali e merenda, per concludere con giochi, un momento di raccoglimento e di preghiera e bans prima di salutarsi e darsi appuntamento al giorno seguente. Nell’arco delle tre settimane non mancheranno alcune uscite speciali: oltre all’Aquaestate di Noale, una visita è prevista anche al Centro Servizi San Giobbe di Ipav, a contatto con gli anziani ospiti della struttura.
«La preparazione? Dopo Pasqua è partito il reclutamento degli animatori, attingendo tra le presenze dello scorso anno. Alcuni hanno risposto alla chiamata e aderito, prendendo parte alle attività di formazione che abbiamo organizzato. Tengo a ricordare come la loro attività venga interamente svolta a titolo gratuito». Venticinque i giovani animatori – ragazzi e ragazze dalla terza media alle classi superiori – mentre circa 15 i cosiddetti aiuto-animatori, di seconda media. «Questo è il mio primo Grest a Venezia – racconta il padre canossiano, impegnato ogni giorno nel seguire da vicino lo svolgersi della giornata –. Si tratta di un’esperienza fantastica, in cui si può davvero toccare con mano il significato del concetto di amore e dono. Stare a contatto anche con persone che non si conoscono è un’opportunità di vita preziosa, che permette di sperimentare il Vangelo. Al termine delle attività del Grest vedremo cosa organizzare, magari una pizza o un gelato, per un momento conclusivo in cui stare tutti assieme. Per vivere qualche ora di gioia e fraternità».
Marta Gasparon