Parrocchie veneziane e Madonna dell’Orto: cambiamenti e passi verso il rinnovamento. Giovedì 22 febbraio presso il Seminario Patriarcale alla Salute, i parroci delle comunità veneziane di entrambi i Vicariati foranei (divisi tra loro dal Canal Grande) si sono riuniti per discutere dei prossimi passi del cammino che vedrà un graduale ripensamento delle realtà pastorali e giuridiche.
Da più di due anni infatti sono in corso momenti di dialogo e confronto che hanno coinvolto anche i Cenacoli delle collaborazioni pastorali e i consigli pastorali così da poter compiere un discernimento sulle sfide ed esigenze delle parrocchie, insieme ad un ripensamento amministrativo.
Il primo passo è certamente quello di compiere una adeguata ricognizione patrimoniale, contrattuale e amministrativa degli enti presenti nel centro storico di Venezia.
Questa fase è stata illustrata dal Vicario episcopale per gli Affari Economici mons. Fabrizio Favaro che, a partire dalla disciplina canonica vigente, ha indicato anche come si potrà anche giungere alla fusione di alcuni enti. Ha partecipato all’incontro, che è stato guidato dai due Vicari foranei don Mazzuia e don Biancotto, anche il Vicario episcopale per il Coordinamento della Pastorale mons. Daniele Memo.
Madonna dell’Orto. La sera di lunedì 26 febbraio presso il patronato dei Padri Giuseppini a Cannaregio è stata presentata e discussa con la comunità la transizione che la parrocchia vivrà nei prossimi mesi. I Giuseppini del Murialdo, pur conservando la cura del Patronato (il primo in Veneto dopo l’esperienza fondativa piemontese, più di centoquaranta anni fa) lasceranno la reggenza della parrocchia che accompagnavano dal 1936. La comunità della Madonna dell’Orto tornerà ad essere curata dal presbiterio diocesano in una prospettiva di una collaborazione sempre più stretta con Sant’Alvise e San Marcuola fino a giungere a diventare un’unica parrocchia. Nei prossimi mesi sarà possibile individuare chi subentrerà nell’ufficio di parroco.
Ha introdotto l’incontro il superiore provinciale per l’Italia dei Giuseppini padre Antonio Fabris che ha espresso le difficoltà, anche di carattere vocazionale, della sua congregazione, che non consentono di continuare ad avere la responsabilità della parrocchia.
I laici presenti all’incontro, circa un centinaio, hanno espresso il desiderio di vivere una autentica corresponsabilità e la disponibilità a contribuire, secondo la vocazione battesimale, a questo delicato momento di vita della parrocchia.
Marco Zane