Marco Rizzo, fotografo e videomaker professionista veneziano, sabato 20 aprile alle 17 inaugurerà il proprio studio fotografico a Sant’Elena, in viale 4 Novembre.
In concomitanza con l’apertura della Biennale Arte 2024 il fotografo dialogherà con il pubblico e presenterà il proprio progetto, nato in parallelo con il suo ultimo documentario, Fragile, dedicato alla Venezia vissuta dai veneziani. Entrambi rappresentano il desiderio dell’artista di raccontare le persone comuni attraverso la fotografia popolare. In questo caso lo farà attraverso il ritratto fotografico: «La serie di ritratti che vorrei realizzare rappresenta per me un’esperienza di profondo arricchimento personale – spiega Rizzo -. Mi permetterà di scoprire la bellezza nascosta nelle persone e nei luoghi che mi circondano, di avvicinarmi alle loro vite e alle loro storie e, al tempo stesso, di offrire a coloro che fotograferò l’emozione di sentirsi parte di qualcosa di più grande di loro stessi, di far parte di un racconto visivo».
Per Marco Rizzo è importante che la fotografia catturi l’autenticità di ogni individuo affinché possa raccontare la sua storia e per questo motivo solitamente per un ritratto preferisce le ambientazioni semplici e la luce naturale che enfatizzi le espressioni dei soggetti. «Lascio che siano loro stessi di fronte all’obiettivo, senza artifici o pose studiate. In un mondo dominato dall’immagine perfetta, il ritratto fotografico popolare si distingue per la sua autenticità e la sua capacità di celebrare la diversità umana in tutte le sue sfaccettature».
Camilla Pustetto