Promuovere forme di solidarietà spontanea tra vicini per favorire il senso di comunità. Questo l’obiettivo del progetto “Noi ci siamo”. Un’idea nata anni fa dal “Gruppo della quarta età” della Vetrina del Volontariato che poi, nel 2019, è diventata un progetto strutturato con il coinvolgimento della Direzione Coesione sociale del Comune. La mission è chiara e in tempo di pandemia si è fatta ancora più urgente: combattere l’isolamento degli anziani attraverso un progetto che sappia mettere in rete servizi differenti offerti da numerose associazioni. Ma in realtà l’attenzione si è ampliata nel tempo, coinvolgendo in parte anche quelle famiglie che oggi faticano ad arrivare a fine mese. E il riferimento alla situazione presente, condizionata da una crisi legata a doppio filo all’emergenza sanitaria, è d’obbligo. «Tutto è cominciato dall’avvio di un gruppo di persone anziane desiderose di impegnarsi in qualcosa. Hanno iniziato ad incontrarsi il giovedì – ricordano Maria Oliva e Daniela Grimaldi, coordinatrici della Vetrina del Volontariato, facendo un bilancio di questi primi anni d’attività – arrivando a chiedersi che cosa si sarebbe potuto fare per quelle persone senior e sole impossibilitate ad uscire di casa». Ben presto si è creata una vera e propria rete, pronta ad intervenire soprattutto nel sestiere di Dorsoduro e in qualche caso pure nei limitrofi.
«Lo scopo è diventato anche quello di coinvolgere il cittadino», continuano le due coordinatrici, sottolineando come l’aiuto di un privato, isolato, non sia sempre facile da attuare. Ma con una solida rete alle spalle è tutta un’altra storia. Se l’Osservatorio sulle Politiche sociali ha avuto un ruolo fondamentale nella fase embrionale del progetto, l’Agenzia per la Coesione sociale (nel frattempo nata come servizio di prima accoglienza a tutte le difficoltà) e l’assessorato del Comune ne hanno poi raccolto il testimone nel 2019. Un’annata segnata dall’Aqua Granda a cui ben presto è seguita la lotta contro Covid. «In questo contesto il progetto non è certo venuto meno – dice Cristina Spada referente di “Noi ci siamo” – ma chiaramente ci sono state altre priorità. Nei primi mesi del 2020 c’è stato uno stravolgimento che non ha potuto non condizionarlo. Trovarsi una volta al mese non è più stato possibile, finché da marzo abbiamo iniziato a vederci on line». Incontri importanti, volti a far emergere le problematiche delle persone. Mettendole in rete per cercare di trovare soluzioni quanto prima grazie al contatto instaurato fra le varie associazioni che hanno aderito all’iniziativa: da Ipav a Vetrina del Volontariato. Da Panchina Calda a Croce Rossa italiana e sezione Filo d’Argento dell’Arciconfraternita di S. Crisostomo e della Misericordia. Affiancate dalle parrocchie dei Carmini, Angelo Raffaele e S. Nicolò dei Mendicoli.
L’apertura ai giovani volontari. «Nel 2019 sono state registrate 61 accoglienze. Ossia richieste d’aiuto intercettate da una delle nostre realtà associative o da un cittadino», spiega Spada, chiarendo come l’atto in sé permetta non solo di andare incontro ad un determinato bisogno (che sia esso la consegna di un elettrodomestico, della spesa o dell’accompagnamento dal medico), ma di entrare anche in relazione con la persona che l’ha manifestato. «Non poterci vedere di persona – aggiunge – ha suscitato un po’ di “stanchezza”. D’altronde il funzionamento del progetto si basa molto sulla possibilità di entrare in relazione con l’altro. Ma noi ci siamo». Nel corso del 2020 si è comunque cercato di rispondere alle urgenze, approfittando del momento per un bilancio complessivo e per un’apertura verso realtà di volontariato giovanili (come Venice Calls). «Per il futuro vorremmo ampliare sempre di più il nostro raggio d’azione – concludono Grimaldi e Oliva – volgendo l’attenzione non solo agli anziani». Intanto i piccoli aiuti alle persone in là con gli anni sono 14, elencati nell’opuscolo ad essi dedicato. Senza considerare il progetto “Raccontami una storia” – promosso dal “Gruppo della quarta età” – pensato per condividere con la città vicende curiose.
Marta Gasparon