Negli ultimi quindici anni i veneziani con più di 90 anni sono aumentati del 54%, passando da 3.087 a 4.761. Ormai gli ultranovantenni sono poco meno del 2% dei residenti nel territorio comunale.
Un aumento molto rilevante, che dice chiaramente almeno un paio di cose: che la popolazione continua ad invecchiare ma anche – cosa del tutto positiva – che la vita si allunga e che superare i novant’anni e tendere ai cento non è più una rarità, di cui sono capaci solo quelli che hanno vinto la “lotteria genetica” e hanno ereditato un dna che porta alla longevità.
I dati escono dal sito dell’Ufficio Statistica del Comune di Venezia e l’aumento degli over 90 si evince confrontando i numeri del 2007 con quelli dell’anno scorso; in mezzo ci stanno tre lustri, appunto.
Ma non è questa l’unica novità di rilievo. Di converso si continua a fare meno figli: i bambini tra 0 e 4 anni sono diminuiti – sempre nell’ultimo quindicennio – del 25%. Sono cioè passati dai 10.440 del 2007 ai 7.862 dell’anno scorso.
Conseguenza di tutto ciò – dell’aumento degli anziani e del calo dei bambini – è che la fascia d’età fra 85 e 89 anni è più popolosa di quella fra 0 e 4 anni: siamo 7.917 a 7.862.
Addirittura, se si prende il solo territorio della città d’acqua sono gli ultranovantenni ad essere numerosi quasi quanto i piccoli minori di 5 anni: sono 1.108 contro 1.198. E lo stesso accade nelle isole dell’Estuario.
L’invecchiamento progressivo della popolazione fa anche sì che la fascia d’età più rappresentata si sposti sempre più avanti: mentre quindici anni fa era quella fra 40 e 44 anni (con più di 22mila persone), al termine dello scorso anno si era passati a quella tra i 55 e i 59 anni (in pratica le stesse persone di quindici anni prima, ma invecchiate).
Un autunno demografico galoppante, insomma, che si completa rilevando che la popolazione del Comune di Venezia – sempre negli ultimi tre lustri – è calata del 6%, da 269mila ai 253mila cittadini attuali. Per questo l’aumento e l’incidenza dei grandi anziani si fanno ancora più importanti.
Giorgio Malavasi (foto di copertina di Riccardo Roiter)