Una richiesta crescente. Soprattutto nelle isole della laguna, dove associazioni e servizi sono per forza di cose in numero inferiore (o minimo) rispetto ad altre zone del territorio. È quella che riguarda le persone con decadimento cognitivo (Alzheimer ma non solo) a cui dà risposta l’associazione Alzheimer Venezia che ha appena “inaugurato” il raddoppio del Memory Caffè nell’isola di Murano: «Oltre alla giornata di martedì, ora apriamo anche il venerdì, sempre dalle 9 alle 12», spiega la presidente dell’associazione Clara Urlando.
Una quindicina le persone che partecipano a Murano, seguite da una psicologa, operatori professionisti e volontari: l’obiettivo è stimolare la memoria, mediante attività proposte in modo ludico e divertente, attivare le funzioni cognitive, favorire le relazioni tra le persone e dare un sollievo ai familiari. «Un tempo si chiamavano Alzheimer Caffè, ma abbiamo modificato la denominazione perché il nome della malattia spaventa e poi perché il decadimento neurologico può essere anche di altra natura», spiega ancora la presidente dell’associazione attiva sul territorio da quasi trent’anni. Sono ben sei i Memory Caffè attivi, per un totale di un centinaio di utenti, seguiti da una ventina di operatori altamente specializzati e da volontari: «Oltre a Murano dove siamo appunto saliti a due giornate settimanali, abbiamo Burano con tre giornate, Venezia agli Scalzi con due, Casa card. Piazza con una, poi Giudecca con una giornata e Marghera con tre giornate. Va detto che in terraferma ci sono anche altre realtà che operano in questo ambito e per i familiari la logistica è più semplice avendo la possibilità di spostarsi in auto. Per questo ci siamo concentrati soprattutto su Venezia e sulle isole. Ora vorremmo poter offrire un analogo servizio al Lido e per questo, in collaborazione con il Comune di Venezia, stiamo cercando una sede». Non a caso martedì, alla festa per il raddoppio del Memory Caffè di Murano era presente anche l’assessore comunale alla Coesione sociale Simone Venturini: «Qui a Murano – ha ricordato – questa iniziativa, grazie anche al sostegno del Comune, si svolge oramai da quattro anni, con ottimi risultati: è un’occasione, per queste persone, non solo di stare insieme e divertirsi, ma anche di essere aiutate nella loro malattia con percorsi terapeutici mirati».
Il Memory Caffè, che rientra nell’ambito del “Progetto Sollievo”, gode di finanziamenti del Comune e dell’Ulss3 mediante fondi regionali: un supporto economico fondamentale per garantire le attività dell’associazione, che sono tutte gratuite per gli utenti. Oltre allo spazio per le persone affette da decadimento cognitivo, sempre nell’ambito del “Progetto Sollievo” l’associazione offre uno spazio dedicato ai caregiver, ai familiari che si occupano delle persone affette da Alzheimer o altre simili patologie. «Si tratta di gruppi di auto mutuo aiuto – spiega la presidente Urlando – che si incontrano ogni 15 giorni per scambiare esperienze, condividere i propri sentimenti, le proprie preoccupazioni, supportati da una psicologa che guida il gruppo. Spesso i familiari faticano a riconoscere e accettare la patologia. È per questo che all’inizio, quando veniamo contattati, proponiamo un colloquio psicologico per il paziente insieme al proprio caregiver».
C’è anche un altro servizio offerto dall’associazione e in questo caso rivolto a chi non ha patologie ma che, superati i 65 anni, vuole tenere in esercizio la propria memoria e fare prevenzione: «A chi lo richiede offriamo un test della memoria. Inoltre organizziamo dei corsi di potenziamento, con il metodo Lab – I Empowerment cognitivo». Tutte le informazioni si trovano sul sito www.alzve.it.
Serena Spinazzi Lucchesi