Murano, tra crisi legata al momento presente e speranze future. In tempo di pandemia, lo sguardo è proiettato all’oggi – profondamente condizionato dalla crisi che il Covid (ma non solo) ha portato con sé – ma anche al domani. Nella consapevolezza che per ripartire serviranno tanta buona volontà, idee e progetti nuovi.
«L’emergenza sanitaria ha portato a galla problematiche che in isola, in fondo, c’erano già. Ma allo stesso tempo sono convinto che Murano abbia delle potenzialità grandissime perché è collocata in una posizione strategica», esordisce Dario Campa, ristoratore, evidenziando l’importanza di una gestione a livello politico sempre più accurata. «Vivere in un’isola è sempre stato difficile – dice – soprattutto per i giovani. Dovrebbero esserci delle agevolazioni e dovremmo essere tenuti più in considerazione».
Campa è proprietario di “Al ponte del diavolo”, a Torcello, che era pronto a ripartire finché il passaggio in arancione non ha costretto all’ennesimo stop. Gestisce poi il ristorante muranese “Ai Pantaleoni”, al momento tenuto chiuso a causa della mancanza di visitatori, potenziali clienti, e i cui dipendenti sono in cassa integrazione o in disoccupazione. Inoltre, assieme ad Alessandro Vecchiato, ha dato vita a “Punta Conterie”, un nuovo hub gastroculturale; uno spazio polifunzionale di 800 mq realizzato nell’area ex Conterie, con un’operazione di riqualificazione urbana, dove si fondono una galleria, un ristorante, un bistrot, uno shop e anche un fioraio. Un’attività con grandi potenzialità ma che, dall’Aqua Granda in poi, ha potuto aprire molto poco. In tutto questo, per Campa il Coronavirus ha chiarito un aspetto: «Non possiamo essere una “Gardaland”. Perché quando viene a mancare il turismo, economicamente parlando la situazione diventa tragica il doppio». E tra i punti messi in luce, spicca quello dell’eliminazione delle tabelle merceologiche, definito un grosso errore. Serve infatti una regolamentazione, per evitare una confusione controproducente, affinché ogni attività gestisca solo ed esclusivamente i prodotti di sua competenza. «Rivolgere l’attenzione ad un turismo di qualità è fondamentale – aggiunge, sottolineando come ognuno, nel suo piccolo, sia chiamato a giocare la sua parte – per fare in modo che le persone s’inseriscano in questo luogo più come ospiti che come visitatori. Non immagino più una Murano con fabbriche e tanti operai: penso che la strada futura sia quella dello studio dell’artista, dell’esposizione artistica, in cui i grandi maestri (e dobbiamo puntare sui giovani) possano rendere famoso il nostro marchio». E nell’ambito ristorativo? «I tempi del menù turistico a 12 euro devono finire: serve professionalità».
Hotel chiusi. Dice la sua anche Leonardo Ometto, general manager dell’hotel Hyatt Centric Murano Venice, in Riva Longa. «È un periodo duro, che si trascina ormai dal 12 novembre 2019. In questo momento la struttura è chiusa e lo è stata anche durante il Carnevale; avevamo in programma di riaprire il 20 marzo ma con le nuove restrizioni vedremo cosa fare. Garantiamo soltanto la ristorazione un paio di volte al mese, per dare un servizio all’isola e farci conoscere. Intanto abbiamo approfittato per un restyling». E i dipendenti (25) sono tutti in cassa integrazioe da novembre scorso. Per il futuro, Ometto ha le idee chiare: «Murano è una meta bellissima, ma non ancora una destinazione: in questo senso c’è ancora da fare». Per lui è necessario lavorare affinché l’isola sia fatta conoscere non solo per la bellezza del vetro ma anche per tutte le caratteristiche che la contraddistinguono. «Una di queste? Qui si trovano degli elementi, come la tranquillità, che ormai a Venezia non ci sono più per via di un turismo di massa. Per incentivare la qualità bisogna puntare su determinate nicchie di mercato. In albergo stiamo lavorando molto anche alla creazione di alcune esperienze: che sia un giro in barca o una visita ai pescatori di Burano… Ne abbiamo già una trentina che lanceremo a breve». E nell’ottica della ripartenza, aggiunge: «Una ripresa sostanziosa? Solo nel 2022».
Marta Gasparon