Centovent’anni di attività celebrati con la donazione di 120mila litri di prodotti igienizzanti per le mani, oltre che di saponi alla clorexidina, distribuiti fra diverse realtà associative del territorio e non solo. Fra queste, anche Avis, a cui ne sono stati destinati ben 11mila in contenitori da un litro, di cui mille litri a quello comunale di Venezia e i restanti 10mila al nazionale. L’azienda veneta Mavive, specializzata nel settore dell’alta profumeria e continuazione storica della Vidal, ha così deciso di lanciare un segnale importante nei confronti di quelle associazioni impegnate ogni giorno nel sostegno alle persone più deboli e in difficoltà. Il tutto in un’annata significativa – e altrettanto complicata – volta a ripercorrere l’oltre un secolo di storia della famiglia Vidal. Che ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della cura della persona dal 1900 grazie ad Angelo, creatore di un piccolo laboratorio di profumeria in centro storico, commercializzando spezie e generi coloniali d’Oriente. La nascita di Mavive Spa è successiva e, tuttora presieduta da Massimo Vidal, risale al 1986. Arrivando a coinvolgere la quarta generazione della famiglia con i figli Lorenzo e Marco.
«È stata una bellissima sorpresa natalizia – il commento di Patricia Springolo, presidente Avis comunale di Venezia – frutto dell’amicizia tra il nostro consigliere, Davide Del Negro e l’imprenditore Marco Vidal, direttore generale Mavive. Superati alcuni problemi logistici, tutto si è risolto per il meglio». E il ringraziamento va a quanti hanno organizzato il trasporto della merce a titolo gratuito: i volontari della Protezione civile del Comune (a cui sono stati donati 100 litri di gel), la ditta Cristiano Brussa e la cooperativa Scalo Fluviale del Tronchetto. «Terremo questo preziosissimo prodotto nel nostro Centro trasfusionale e lo daremo come omaggio ai donatori di gennaio». «Operiamo in una novantina di Paesi, in un contesto in cui da marzo tutto il mondo è stato travolto da una pandemia che ha fatto chiudere i nostri mercati tradizionali di vendita», racconta Vidal, spiegando come gli avvenimenti di quest’anno abbiano portato ad una parziale riconversione produttiva. Nello specifico, ad una linea che porta il nome di “EcoPure”, nella quale sono entrati a far parte non solo i gel per le mani ma anche prodotti cosmetici per proteggere la pelle dai batteri del virus. «Ringrazio per questa sensibilità in un anno così complesso. Per il vostro essere presenti attraverso un supporto di cui tutti noi abbiamo bisogno», il commento di Gianpietro Briola, presidente Avis nazionale.
Accanto alle notizie buone, Springolo sottolinea tuttavia anche il calo delle donazioni a cui l’Avis del centro storico sta assistendo. Se nel 2015, annata particolarmente positiva, quelle di sangue e plasma erano state 5.018, nel 2020 se ne sono già registrate 518 in meno. «A fine novembre – dice Del Negro – siamo arrivati a -120 sacche rispetto allo stesso mese del 2019. Mentre in questo dicembre a -200 rispetto a quello dell’anno scorso». Una condizione legata all’emergenza sanitaria, certo, e al fatto che ogni anno 900-1000 persone – soprattutto giovani, potenziali donatori – scelgono di abbandonare la città lagunare. «Senza considerare che un terzo della popolazione veneziana è over 65 – conclude la presidente – e che i donatori (815 tra i 18-35 anni, 1585 tra i 36-60, 230 dai 61 in su) tendono a recarsi al Centro trasfusionale una sola volta all’anno. Sarebbe invece importante farlo almeno due».
Marta Gasparon