Un’infanzia magica, da sogno, quasi da fiaba, vissuta in un luogo privilegiato e unico come l’hotel Des Bains al Lido di Venezia.
Non è una favola troppo bella per essere vera, è la storia di Betta, bimba nata nei primi anni ’60, che ha vissuto per circa dieci anni all’interno di questo grande albergo veneziano. Betta è la protagonista del libro per bambini “La mia casa è un albergo” (editore All Around, 160 pagine, 15 euro il prezzo di copertina) fresco di stampa che dal 26 aprile, mercoledì prossimo, uscirà in tutte le librerie. Arriverà anche al Lido alla libreria “Lido Libri” e nelle librerie del centro storico. Se la protagonista del libro è un personaggio di fantasia e il nome è inventato, ci sono in realtà un nome e un cognome veri dietro a questa incredibile storia: l’autrice è infatti Macri Puricelli, giornalista e scrittrice, in passato firma de “La Repubblica” e di importanti testate locali e nazionali. Lei al Des Bains ci ha vissuto per davvero per ben dieci anni: il papà Alfredo Puricelli è stato uno dei direttori più stimati e importanti della Ciga la Compagnia Italiana Grandi Alberghi che all’epoca era proprietaria del Des Bains. E allora i direttori vivevano in albergo.
Alfredo è stato, a lungo, direttore in laguna di hotel prestigiosi e di lusso, come Danieli, Excelsior e Des Bains. E appunto da direttore del Des Bains ha avuto il privilegio di viverci dentro, insieme alla moglie, due figli e una allegra colonia di animali da compagnia. Uno dei figli era appunto Macri, che oggi vive tra il Lido e le campagne trevigiane, ma che in laguna torna spesso come “luogo del cuore”, proprio anche per questi trascorsi fanciulleschi. «Ho voluto raccontare questa favola per bambini quando sono diventata nonna», spiega.
«All’epoca i grandi alberghi, come il Des Bains, erano una grande famiglia. Non è un racconto storico, come ho già avuto modo di precisare, ma un romanzo. Ma, pur romanzate, vi sono riportate cose successe realmente. Ho voluto raccontarle ai bambini, come i miei nipoti, appunto perché alcune cose, sensazioni, emozioni, oggi non si trovano più nei grandi alberghi. Certo grandi hotel affascinanti che portano dentro di loro la storia ce ne sono ancora, ma il clima di familiarità che c’era una volta è sempre più difficile da trovare. Il libro trasmette i valori dell’hotel e soprattutto delle persone che lavoravano all’interno. Era come una grande famiglia». Un quadro che purtroppo stride non poco con la realtà di oggi: l’edificio si presenta vuoto e abbandonato dal 2009, in uno stato di profondo degrado. Quel parco che per Betta e per l’autrice sono sempre stati un segno di profonda libertà. Ecco perché questa favola andava impressa sulla carta. Sul Des Bains si è scritto di tutto e di più. Ma una visione da dentro, da dietro le quinte, anche durante l’inverno, quando per tradizione l’hotel restava chiuso, mancava.
«L’albergo era sempre vivo – prosegue l’autrice – anche d’inverno, perché nel periodo di chiusura, i manutentori continuavano a lavorare, dai pittori ai materassai. D’inverno era bellissimo giocare al parco con i miei compagni e compagne di scuola. Si respirava un grande senso di libertà». Durante l’apertura, questa atmosfera proseguiva, ma con alcune accortezze in più da osservare con rigore. «D’estate gli ospiti erano sacri – continua la scrittrice – per cui dovevamo entrare dal retro e non fare confusione. Qui abbiamo vissuto anche l’alta marea eccezionale del 1966: le capanne della spiaggia sono arrivate fino al tunnel spinte dalla forza della mareggiata. Ricordo poi quando il pittore dovette dipingere tutta la sala da pranzo prima che si girasse il film “Morte a Venezia”. Anche io da bambina detti il mio contributo, offrendomi di aiutarlo. E quel pittore, per decenni, quando poi lo incontravo in giro per Venezia, continuava a salutarmi e a parlarmi con lo stesso affetto, come se fossi ancora una bambina.
Questo libro – conclude – non vuole dare un messaggio, semplicemente raccontare, anche con fantasia, questa storia meravigliosa». Il volume, che è corredato dalle illustrazioni di Alberto Ruggeri, sarà disponibile a fine maggio anche on line.
Lorenzo Mayer