La magia del liutaio, che da un pezzo di legno riesce a trarre dei meravigliosi suoni, ritorna a Venezia per la 2° edizione del “Venice International Artisan Guitar Show’’: la mostra internazionale di chitarre artigianali si svolgerà nel week end di Pasqua nei giorni 8, 9 e 10 aprile presso la Scuola Grande di San Teodoro in Campo San Salvador.
Organizzata dall’associazione Venice International Arts Club in collaborazione con la Confartigianato San Lio Venezia, la mostra vedrà esporre particolarissime chitarre, tutti pezzi unici, realizzati da una decina tra i più importanti liutai italiani, alcuni famosi anche a livello internazionale. In tutto saranno esposte una trentina tra chitarre classiche delle fogge più ricercate, chitarre basso e i loro rispettivi elettrificati, realizzate nei laboratori Manne Guitars di Andrea Ballarin, Micheluttis Instruments di Micheluttis Carlos e Francesco, Davide Pusiol (che è uno tra i promotori della manifestazione), Montina Guitars di Marco Montina, Massimo Del Col, Maxmonte Guitars di Massimiliano Monterosso, Silvia Zanchi, Herrmann Guitars di Ermanno Pasqualato e Liuteria Venexiana di Guido Capitanio. Tra gli espositori anche Dogal Corde Armoniche, laboratorio veneziano dove si confezionano ancora a mano corde per strumenti, seguendo una tradizione antichissima.
«Per il secondo anno consecutivo abbiamo voluto dare il nostro contributo a questa riuscitissima manifestazione che consentirà agli amanti della musica e degli strumenti – spiega Matteo Masat, direttore della Confartigianato San Lio – di vedere da vicino pezzi unici e manufatti d’alta liuteria. La nostra partecipazione vuole anche sancire quell’importante e secolare legame tra Venezia e la musica; qui sono nati musicisti saliti nell’olimpo della musica mondiale, abbiamo uno dei più bei teatri al mondo, la Fenice, la cui orchestra di caratura internazionale è vanto per la città e c’è il Conservatorio Benedetto Marcello, altro tempio della musica e creatività. Il tutto, però, sarebbe silente senza la maestria secolare dei liutai artigiani».