Era una persona buona, dal cuore d’oro, con il basket nel sangue: per lui era una passione, un motivo di vita. Improvvisamente è mancato Attilio Costantini, 66 anni, del Lido di Venezia, conosciuto come “Attila”. Oltre all’amore per la pallacanestro, e per la sua famiglia, Attila aveva un’altra caratteristica: una generosità immensa.
Era sempre in prima linea quando si trattava di aiutare gli altri, di mettere in piedi per organizzare qualche iniziativa benefica, ancor meglio se legata allo sport. La morte di Costantini è stata improvvisa, un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto il Lido: l’altra sera sera era stato, fino a poco prima di cena, con il solito gruppo di amici, composto, in buona parte, dalle “vecchie glorie” del basket lidense. Aveva salutato tutti con il consueto sorriso. Apparentemente stava benissimo. Poi il rientro a casa, la cena con la moglie, ma un infarto lo ha stroncato, in pochi minuti, poco dopo essersi coricato. La moglie ha tentato di soccorrerlo, è stato chiamato il “118”, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Attilio, all’inizio degli anni ’70, faceva parte della squadra di basket del Lido, presieduta da Gianni De Col, che era stata capace di conquistare la promozione in Serie D. Era la squadra che riusciva a battere anche la Reyer. E Attila era un punto fermo, in campo e fuori, di quella squadra. L’impegno nella pallacanestro lo ha sempre accompagnato: faceva parte, insieme alla moglie Emanuela (pure lei ex cestista), del comitato organizzatore del Torneo dei Sestieri, che ogni estate si tiene al Lido coinvolgendo, nella sfida a canestro, l’intera città. Anche a Venezia era molto noto per aver lavorato, in portineria, negli hotel più celebri della Ciga, tra i quali Danieli ed Europa & Regina. Aveva iniziato a lavorare da giovanissimo, ancora ragazzino, negli hotel Ciga alla reception, quando aveva circa vent’anni.
L’attenzione agli altri la viveva con gesti e scelte concreti, come quella di essere donatore di sangue, iscritto all’Avis comunale di Venezia. Attilio Costantini, che abitava in via Quattro Fontane al Lido, lascia, oltre alla moglie, il figlio Claudio, con la moglie Elisabetta, e la nipote Ilaria. Gli amici stanno organizzando, in sua memoria, una raccolta fiondi,che vorrà devoluta all’Aism del Lido.
Lorenzo Mayer