Le reliquie di Sant’Elena sono tornate a Venezia, nella chiesa dedicata alla madre dell’imperatore Costantino. Le foto di Carlo Morucchio documentano alcuni momenti della cerimonia svoltasi nel pomeriggio di sabato 17 giugno.
Dopo un mese di permanenza in Grecia, ad Atene – e dopo una grande attestazione di devozione per le reliquie – il corpo della santa è rientrato in laguna.
Ad accoglierle una folta rappresentanza di cristiani ortodossi rumeni, della comunità che normalmente si ritrova a Mestre per la preghiera. «Noi sentiamo molto viva questa devozione», sottolinea una signora rumena. E ben nove sacerdoti della Chiesa ortodossa rumena erano presenti per l’accoglienza delle reliquie e il successivo momento di preghiera nella chiesa di Sant’Elena.
Con loro – e con un sacerdote greco-ortodosso – anche la Chiesa di Venezia, rappresentata dal direttore dell’ufficio diocesano per il culto divino, mons. Orlando Barbaro (foto sotto), e dal diacono Gianfranco Fiorin.
Per la Chiesa ortodossa greca, che ha ospitato le reliquie ad Atene, ma anche per larga parte della comunità civile greca, questo mese appena trascorso è stato un evento. Dopo più di ottocento anni, durante i quali i resti mortali della madre dell’imperatore Costantino sono stati custoditi e venerati a Venezia, la reliquia è giunta in pellegrinaggio in Grecia. E con essa, appunto, un frammento della Croce, che fa parte del Tesoro della basilica di San Marco a Venezia.
L’Apostolico, la più antica organizzazione della Chiesa di Grecia, ha ospitato le reliquie nella chiesa di Agia Varbara, ad Atene, dove ogni giorno si sono svolti incontri devozionali in onore della santa.
All’arrivo ad Atene, i tesori della devozione erano stati accolte da Ieronimos II, arcivescovo ortodosso di Atene e della Grecia. Alla cerimonia in chiesa era presente anche il presidente della Repubblica greca, Prokopis Paulopoulos.
Il pellegrinaggio in Grecia ha così esaudito un auspicio espresso già due anni fa dalla Chiesa greco ortodossa, che desiderava poter venerare reliquie particolarmente care alla propria tradizione e spiritualità.
Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, morì nell’anno 328, all’età di 80 anni. Di lei si ricorda il grande fervore di carità e l’intensa spiritualità. Si ritiene abbia ispirato il figlio imperatore di Roma nell’emanare il famoso editto del 313, con il quale l’impero riconosceva libertà di religione a tutti i cittadini, di fatto fermando le persecuzioni contro i cristiani.
Il corpo della santa venne probabilmente trafugato dai veneziani nel corso della quarta crociata, nel 1204; si ipotizza però anche che la reliquia sia giunta in laguna da Roma. Da allora, comunque, il corpo venerabile di Sant’Elena era sempre rimasto a Venezia. (con la collaborazione e le foto di Carlo Morucchio)