È una fondazione che risale a 197 anni fa, quella dell’Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia, che sarà celebrata domani, alle 17.30, con una Messa solenne presieduta nella chiesa di San Giacometo dal vicario generale mons. Angelo Pagan. Un appuntamento a cui parteciperanno anche il consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni, Giovanni Giusto, e il prof. Giampaolo Borsetto che al termine della liturgia presenterà il suo ultimo libro dal titolo “Dal mito all’invasione di Pipino”.
«Il 25 marzo scorso San Giacometo è stato luogo di un importante avvenimento storico: l’anniversario dei suoi 1600 anni ideali di fondazione, esattamente come lo è stato per la nostra città. Nel ‘66 questa chiesa è diventata sede canonica dell’Arciconfraternita attraverso un decreto curiale dell’epoca. In essa tutto parla di tanti secoli di vita, dalle sue colonne alle lapidi marmoree», le parole del presidente Giuseppe Mazzariol, che riveste il suo ruolo da ormai quasi tre decenni, ripercorrendo gli esordi dell’attività della confraternita lagunare, affiliata sin dal 1899 alle “Misericordie d’Italia”, costituitesi nello stesso anno in Confederazione nazionale. Tutto è cominciato dal decreto napoleonico del 1807, che vietava le sepolture nei centri abitati. Anche la città d’acqua dovette adeguarsi, provvedendo alla scelta del luogo più opportuno per la costruzione di un cimitero. E se all’inizio venne designata l’isola di San Cristoforo della Pace, di fronte a Murano, in seguito le fu annessa anche la vicina isola di San Michele. Certo, la sepoltura dei morti lontana dai centri abitati comportò delle conseguenze: nei veneziani iniziò a venir meno il culto dei defunti. Ecco allora sorgere nel 1824 l’Arciconfraternita con l’obiettivo di suffragare i morti, provvedere alle inumazioni degli iscritti e curare un conveniente accompagnamento funebre. E la missione si è allargata nel tempo, allargando il proprio raggio d’azione per cercare di rispondere alle necessità sociali dei cittadini. «L’ambulatorio è stato riavviato da una decina di giorni, aprendo le porte il giovedì dalle 15.30 alle 17. A condurre l’attività, i nostri medici volontari, disponibili anche per visite specialistiche. Il servizio è aperto anche ai veneziani senior, in quanto in città gli anziani con pensioni medio-basse sono numerosi», illustra Mazzariol, confidando che dall’estate riprenda un po’ per volta anche il servizio d’aiuto ai pasti nelle corsie d’ospedale e nelle case di riposo.
Intanto il presidente affida un appello accorato ai privati e alle Fondazioni che hanno a cuore la tutela di Venezia, affinché diano un sostegno economico concreto da destinare al restauro del campanile a vela d’impronta rinascimentale della chiesa di San Giacometo, i cui lavori sono fermi da alcuni anni. «Fintanto che il flusso turistico non riprenderà – spiega infatti Mazzariol, affrontando il tema del banner pubblicitario che avrebbe dovuto coprire i circa 130mila euro di spesa previsti per i lavori – gli sponsor non intendono partire col contratto. Le campane della chiesa? Non suonano ormai dal 2018, per evitare che il loro movimento causi eventuali distaccamenti marmorei».