Dopo aver girato (e abitato) mezzo mondo – da San Paolo, in Brasile, ad Anversa, città d’origine della moglie – la famiglia Ferrè è sbarcata a Sant’Erasmo. Per restarci e per viverci da residente.
Lui è Loic Ferrè, 54 anni, francese nato ad Avignone, mentre lei è sua moglie e si chiama Lieselotte Vandekeybus, 44 anni. Insieme alla loro figlia Lou, di 8 anni, sono i nuovi residenti di Sant’Erasmo, isola della laguna di Venezia conosciuta per il carciofo violetto, i suoi ortaggi e le castraure, dove vivono 600 anime. Insomma, in un colpo solo l’isola ha guadagnato tre nuovi abitanti. Gli stessi che martedì scorso si sono recati a Mestre per sbrogliare le pratiche necessarie per ottenere formalmente il certificato di residenza che arriverà entro un mese circa, dopo i controlli di prassi della Polizia locale. Intanto la bambina ha iniziato la scuola mercoledì, nella pluriclasse della elementare “Alvise Vivarini” di Sant’Erasmo. È la favola di una famiglia felice, in controtendenza con il tanto discusso e inesorabile spopolamento del centro storico e delle sue isole.
«Proprio l’altro giorno – racconta Loic Ferrè – siamo stati a Mestre per portare avanti le pratiche che ci consentiranno di diventare residenti dell’isola a tutti gli effetti. Nostra figlia è entusiasta di iniziare la scuola qui: già in giugno eravamo venuti per conoscere la struttura e le insegnanti e ne abbiamo avuto un’ottima impressione fin da subito. Conosco Sant’Erasmo da almeno 35 anni. Ho visitato le Vignole e ho anche abitato a Venezia per un certo periodo». Ferrè spiega com’è maturata la scelta. «Mia moglie, inizialmente, era un po’ dubbiosa perché non aveva mai abitato fuori da Anversa, città di 600mila abitanti. Ma poi abbiamo fugato ogni dubbio. D’altronde io so come si può vivere bene qui. Sant’Erasmo ci piace talmente tanto che, già nel 2019, avevamo cercato una casa da acquistare, ma alla fine non è stato possibile concretizzare quest’idea».
La vita, però, offre spesso una seconda possibilità. «Mi è stato proposto di diventare il custode di una tenuta di tre ettari. Coltivare, curare la manutenzione del verde e della struttura e avere un alloggio in affitto. Così siamo arrivati tutti qui, noi tre insieme, il 19 agosto, decisi a restare a vivere in isola. Siamo felici della scelta fatta». Ecco perché la amano. «Si può stare in mezzo alla natura, vivere in tranquillità senza affanni, vedere tramonti meravigliosi che si scorgono dalla laguna. Ogni giorno poi ci vengono regalate un’emozione e una visione diversa. E non è vero che si è isolati. Se uno cerca la tranquillità e la riservatezza, qui la trova, ma basta prendere un vaporetto e in circa mezz’ora si arriva in città o si può raggiungere l’aeroporto». E aggiunge: «Certo, è un altro modo di vivere rispetto a quello delle grandi metropoli dove sono stato. Ma siamo felici: qui ritroviamo davvero noi stessi. La gioia delle piccole cose, il contatto con la natura e le persone che nell’isola vivono. Anche questo aspetto è bellissimo. A Sant’Erasmo c’è una comunità bella e accogliente. Anche con noi. Sono sempre pronti ad aiutare in caso di necessità. Siamo fieri di appartenere a questa nostra isola».
Lorenzo Mayer