Si chiama “Plastic revolution” il progetto con il quale i ragazzi di Venice Calls, associazione di promozione sociale nata nel 2018 a sostegno di una città che vedono sempre più in difficoltà nel fronteggiare le sfide ambientali, hanno deciso di partecipare al secondo bando di crowdfunding civico lanciato dal Comune.
L’obiettivo? Dar vita ad un laboratorio di riciclo in cui poter costruire dalla prossima primavera – all’interno del chiostro dei Santi Cosma e Damiano, alla Giudecca – oggetti di pubblico utilizzo in plastica riciclata. La stessa che il gruppo veneziano raccoglie in grandi quantità in occasione delle cosiddette giornate di “clean up” volte a ripulire la laguna dai rifiuti abbandonati di ogni genere: nelle spiaggie, canali e barene, nei corsi d’acqua e parchi limitrofi. Più di 50 zone di accumulo rifiuti mappate negli anni nella Città metropolitana, a causa del flusso delle maree e dell’incuria dell’uomo. «La prossima sarà la 60esima – commenta il presidente Sebastiano Cognolato -. Al termine di ogni raccolta separiamo le tipologie di rifiuto, che conferiamo poi a Veritas. In media arriviamo a recuperare fra gli 80 e 100 chili ad ogni iniziativa, di cui la metà è proprio plastica».
Allestire il laboratorio di riciclo, per Venice Calls significherebbe sensibilizzare e coinvolgere attivamente cittadini e visitatori sui temi legati alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare. E nel momento in cui il crowdfunding dovesse andare a buon fine, l’auspicio è quello di poter costruire con i rifiuti spiaggiati e raccolti le assi di una classica panchina veneziana in plastica riciclata. «L’alternativa sarebbe farne una full plastic, ma quest’idea ci piace meno. Stiamo già lavorando con l’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, per iniziare a pensare ai passaggi necessari da effettuare. Perché proprio la panchina? L’abbiamo scelta – chiarisce Sebastiano – in quanto sinonimo di un momento di pausa e d’incontro. Tra l’altro in centro storico non se ne contano molte e spesso sono un po’ trascurate». L’unica condizione posta dal Comune è quella di crearle, in centro storico, in plastica rossa per una questione di continuità con quelle già presenti, mentre nel contesto della Città metropolitana potranno essere valutati anche altri colori. Perché al progetto sia data forma concreta sarà fondamentale raggiungere i 4.477 euro in donazioni da parte di privati cittadini, realtà no profit e aziende entro il 10 novembre. In questo caso al gruppo spetterà non solo questa cifra, ma pure un’ulteriore – del medesimo importo – da parte del Comune grazie a dei fondi europei. Ma se l’obiettivo non fosse raggiunto, ai ragazzi non verrà destinato neanche un euro e le varie cifre verranno restituite ai donatori, in linea con la logica del “tutto o niente” su cui il crowdfunding si basa.
Per riuscire a costruire la nuova panchina, i ragazzi spiegano di aver bisogno innanzitutto di un granulatore per la triturazione della plastica, di un estrusore per riscaldarla, dai 3 ai 5 stampi per la creazione delle assi e di materiale aggiuntivo destinato alla messa in sicurezza delle attività. E nel momento in cui la raccolta fondi andasse a segno – in base alla donazione effettuata corrisponderà tra l’altro un piccolo omaggio – lo sguardo si spingerebbe oltre. «In futuro, attraverso questo laboratorio potremmo vendere nostri gadget e i fondi andrebbero a supporto dell’attività dell’associazione». Va ricordato come secondo Corepla, il consorzio nazionale per raccolta, riciclo e recupero degli imballaggi in plastica, solamente il 43% viene realmente trasformato in nuovi oggetti. Per sostenere il progetto: https://www.produzionidalbasso.com/project/venice-calls-for-plastic-revolution/.
Marta Gasparon