Erano 12 volontari nel 1988. Oggi, a distanza di 35 anni, sono diventati 110: è cresciuta nei numeri, nelle attività e nelle iniziative l’Avapo di Venezia (associazione volontari pazienti oncologici) che proprio in questi giorni ha festeggiato il 35° anniversario.
L’occasione per stilare un bilancio è stata data dall’incontro “Prendersi cura, Avapo Venezia 1988-2023” che si è tenuto mercoledì 18 ottobre presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, alla presenza della presidente Teresa Baldi Guarinoni, con gli interventi di Paolo Morandi, Direttore di Oncologia di Venezia e Mestre, Giovanni Poles, Direttore dell’Uoc Cure Palliative Ulss 3 Serenissima, Imad Abu Rumeilleh, Direttore dell’Uoc Radioterapia Venezia e Mestre, Giorgio Palú, Presidente dell’Aifa e Ferruccio de Bortoli, Presidente di Vidas.
Nata da un’idea della presidente onoraria Maria Luisa Banci Zacchello, l’Avapo Venezia oggi conta su più di cento volontari che prestano servizio di assistenza negli ambulatori di Oncologia dell’Ospedale Civile di Venezia e dell’Angelo di Mestre, di Radioterapia a Venezia e Mestre, di Senologia a Venezia e presso l’hospice del Fatebenefratelli a Venezia. In convenzione con l’ULSS 3 Serenissima i volontari affiancati da medici infermieri, psicologhe e operatori socio-sanitari si occupano anche di assistenza e cura a domicilio. Per le donne operate al seno, oltre a sedute di sostegno psicologico, vengono organizzati corsi di ginnastica riabilitativa e di Qi gong. In collaborazione con la Canottieri Bucintoro è stato creato un gruppo, le Pink Lioness, che praticano con la dragon boat, pagaiata indicata per i benefici effetti di recupero. Avapo Venezia promuove inoltre la ricerca nel campo oncologico, sostenendo medici presso Ospedali e Università.
Ogni anno le ore dedicate all’attività sono circa 25mila.
Attualmente i pazienti seguiti a domicilio sono 32 e nel corso di un anno sono 150-160. Si contano 9.000 ore di degenza, 15.000 interventi complessivi, 2.700 ore dedicate al supporto psicologico.
In 35 anni sono state donate attrezzature agli ospedali di Venezia e Mestre per circa 250mila euro, mentre ogni anno i costi sostenuti per i diversi servizi ammontano a 200mila euro, provenienti la gran parte da iniziative di raccolta fondi.