Sei azioni possibili per mettere un freno al proliferare dei gabbiani in città. Sono illustrate e approfondite nel “Vademecum sul gabbiano reale a Venezia” presentato martedì a Ca’ Farsetti.
Azioni che si basano su un approccio “ecosistemico integrato”, cioè che affrontano il problema da più angolazioni con l’obiettivo di giungere al riequilibrio ecologico rendendo sempre meno attrattivo l’ambiente urbano per la colonizzazione dei gabbiani. Venezia, da questo punto di vista, ha già messo in atto alcune strategie, a cominciare dalla raccolta porta a porta dei rifiuti impostata da Veritas che toglie letteralmente una buona fetta di cibo ai gabbiani. Ma non basta, come confermano i dati dei monitoraggi realizzati negli ultimi anni dal Corila (Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia). L’ultimo monitoraggio completo risale al 2018 e allora si contavano 430 coppie e circa 2000 individui. Il numero è poi aumentato, dato che nel monitoraggio eseguito nel 2021 (sia pure circoscritto al solo mese di giugno) le coppie contate erano salite a 520. E nel 2024 il Corila realizzerà per conto di Veritas un nuovo monitoraggio.
Il vademecum, realizzato da Francesca Coccon, referente del progetto per il Corila, parte dalla letteratura scientifica più aggiornata che riguarda la presenza dei gabbiani nelle città italiane ma anche all’estero. Ma tiene conto soprattutto della specificità della città di Venezia che offre ai gabbiani non solo un ambiente urbano (con disponibilità di cibo e luoghi dove nidificare), ma anche l’ambiente naturale della laguna dove vi sono ulteriori opportunità “sia per quanto riguarda la nidificazione – si legge – che per il foraggiamento”.
Tenendo conto di questa particolare situazione il vademecum propone un approccio integrato, con il vantaggio di valutare per ogni azione proposta anche ”i pro e i contro”. Le sei azioni sono dunque: modifiche ambientali, disturbo, controllo della riproduzione, monitoraggio, recupero della fauna selvatica e campagna di informazione.
Il testo del Vademecum è pubblicato sul sito del Comune, su quello di Veritas e sul sito del Corila. (S.S.L.)