Dopo due anni di collegamenti a distanza, tornano a riunirsi a Venezia in presenza le Nazioni Unite in miniatura: presso il liceo “Marco Foscarini” di Venezia si tiene infatti dal 23 al 26 marzo la nona edizione del “Foscamun”.
E’ questo l’acronimo di “Foscarini Model United Nations”, un progetto internazionale organizzato da studenti e professori che affronta problemi globali: si tratta di una simulazione per intero delle Nazioni Unite, a cui gli studenti partecipano divisi in vere e proprie commissioni, come la “Who” (Organizzazione Mondiale della Sanità) e lo “UnWomen” (ente che si occupa dell’uguaglianza di genere), che riprendono fedelmente il sistema organizzativo delle Nazioni Unite e le sue procedure. Sotto la guida del corpo docenti e degli alunni del “Board”, gli studenti ricoprono il ruolo di delegati di diversi paesi e discutono un tema di attualità legato agli odierni problemi del mondo con il fine di produrre una risoluzione comune all’argomento proposto. Le sessioni vengono affrontate in lingua inglese, francese e spagnola.
Quest’anno prendono parte al Foscamun circa 150 studenti dell’istituto e 40 esterni, di cui 27 stranieri. In questa settimana i partecipanti, provenienti da Austria, Germania, Stati Uniti, Spagna e Messico hanno la possibilità di visitare diversi siti di interesse storico e culturale, nonché di prendere parte ad attività ricreative. L’insieme di queste attività non solo permette agli studenti di trascorrere piacevolmente i loro giorni di permanenza in città, ma ha anche lo scopo di favorire l’interazione e lo scambio culturale tra studenti provenienti dai più diversi angoli del mondo. Durante tutto questo percorso i ragazzi sono accompagnati e ospitati da alunni del Liceo Foscarini: così gli studenti stranieri possono vivere per qualche giorno la quotidianità veneziana. Grande impegno è stato anche quello dei ragazzi membri dell’organizzazione del Foscamun e del “Board”, che da mesi sono coinvolti nella preparazione e nell’allestimento dell’evento, aiutati da docenti. Si tratta, perciò, anche di un’esperienza formativa e di sfida per gli studenti, tanto da rientrare tra le attività riconosciute come Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).
Marco Bucella
Thea Zamparo