Festa, domenica 12 ai Gesuati, per i 90 anni di Giobatta Bianchini. Una parrocchia come una famiglia e tutta la sua famiglia si sono stretti a uno dei più veneziani cui la Chiesa veneziana e la città devono molto. Per anni è stato, tra l’altro, presidente dell’Ucsi, Unione cattolica stampa italiana, in Diocesi. (nella foto d’apertura è il secondo da destra, insieme a – da destra – un nipote, Giovanni Alliata di Montereale e il fratello Antonio Bianchini)
Una stima e una riconoscenza di cui si è fatto interprete, al termine della Messa nella chiesa dei Gesuati, il diacono Giuseppe Baldan: «È un bisogno, non una cortesia, quello di farti gli auguri per il tuoi primi 90 anni a nome di don Andrea, don Silvano, mio e di tutta la comunità dei Gesuati ormai allargata ai Carmini e san Trovaso».
Per chi non lo conoscesse, ha proseguito il diacono Giuseppe, «Giobatta non è un uomo, è un signore. Un galantuomo capace di passare dal suo lavoro delicato di giornalista all’uomo di casa che col suo carretto va a fare la spesa al supermercato, ma sempre con giacca e cravatta! Giobatta ha un modo di parlare che affascina, ricco di una cultura mai ostentata e capace di esprimersi come un personaggio delle commedie di Goldoni».
«In passato qualcuna mi ha detto che è bene donare quando le mani sono ancora calde: ecco, il nostro dono oggi è quello di dirti grazie per quello che sei per la nostra comunità, per il lavoro che hai fatto per rendere ancora più ricca, culturalmente e spiritualmente, la parrocchia dei Gesuati. Abbiamo due amici molto importati in comune caro Giobatta: Lui, Gesù, insostituibile Dio fatto uomo, che ci ha fatto incontrare e vivere anni meravigliosi insieme all’altro amico in comune, don Mario (don Mario Dal Tin, parroco per molti anni ai Gesuati, ndr), al quale anche oggi non può non andare un pensiero nostalgico, detto, pur dopo 8 anni, con ancora un nodo alla gola che mi sa avremo sempre. E’ stato tuo amico, eri uno dei pochi che gli dava del “tu”. E la mattina spesso gli scampanellavi, anche solo per dirgli ciao, come si fa tra fratelli».
Giuseppe Baldan, che ha ricordato anche la moglie di Giobatta, Mariateresa, mancata pochi anni fa, ha concluso sottolineando che «se è vero, ed è vero, che dando si riceve, noi, dandoti poco, da te abbiamo ricevuto moltissimo». In patronato, come è bello per una persona che ha sempre sentito la parrocchia come la sua casa, il rinfresco e la torta. (G.M.)