Festa di popolo, tra devozione e tradizione, amatissima dai veneziani. Con l’apertura del ponte votivo, venerdì 19 luglio, inizieranno i festeggiamenti per il Santissimo Redentore.
Alla Giudecca, nel santuario dei cappuccini, eretto per il voto del Doge al termine della pestilenza del 1575-1577, si inizierà giovedì 18 con la Santa Messa delle ore 18,30. Anche venerdì 19 è prevista una celebrazione eucaristica, sempre alle 18,30, mentre dall’altra parte del canale, alle ore 20 il Patriarca presiederà l’apertura del ponte votivo che collegherà le due sponde, dalla fondamenta delle Zattere alla Basilica del Cristo Redentore. Qui si terrà a partire dalle ore 21 una veglia di preghiera.
Sabato 20 per tutto il giorno i veneziani potranno recarsi in pellegrinaggio attraversando il ponte votivo, mentre la Santa Messa sarà celebrata alle ore 18,30.
I fuochi d’artificio dedicati a Marco Polo. Seguirà la parte spettacolare dei festeggiamenti, con i famosi “foghi”, lo spettacolo pirotecnico che illuminerà l’intero bacino di San Marco. I fuochi d’artificio inizieranno alle 23,30 e quest’anno saranno dedicati alle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo. Più di 6.000, per oltre 2000 kg di materiale, i fuochi sparati nel cielo di Venezia per uno spettacolo unico, a cura dell’azienda Parente Fireworks, che durerà più di mezz’ora.
Dalle 19 di sabato il ponte votivo sarà chiuso al transito, salvo che per i residenti alla Giudecca, i loro ospiti e per i soggetti in possesso di prenotazione anche nelle strutture ricettive o che abbiano prenotato la presenza nell’isola (in questi giorni infatti era possibile prenotare il proprio spazio sulle rive non solo della Giudecca, ma anche delle Zattere e di San Marco). Poi il ponte sarà chiuso dalle 22 fino al termine dello spettacolo pirotecnico.
La Messa solenne con il Patriarca. Per tutta la giornata di domenica, nella basilica del Ss. Redentore si celebreranno le Messe (orario: 8, 9,30, 11, 12,30, 15,30, 17) fino alla Santa Messa Solenne che alle 19 sarà celebrata dal Patriarca mons. Francesco Moraglia. Al termine il Patriarca si sposterà all’esterno della Basilica per la benedizione della città con il Santissimo Sacramento.
Nella giornata di domenica sono previste anche le regate del Redentore: alle ore 16 la regata dei giovanissimi su pupparini a 2 remi, alle ore 16.45 la regata su pupparini a 2 remi e alle ore 17.30 la regata su gondole a 2 remi.
L’origine della festa. La Festa del Redentore ha origine dalla pestilenza del XVI secolo. Nel triennio 1575-1577, infatti, la Serenissima fu scossa dal flagello della peste. Favorito dall’altissima concentrazione di abitanti, il morbo serpeggiò a lungo e causò moltissime vittime: quasi 50.000, più di un terzo della popolazione.
Il 4 settembre 1576, il Senato deliberò che il Doge dovesse pronunciare il voto di erigere una chiesa dedicata al Redentore, affinché intercedesse per far finire la pestilenza. Ogni anno la città avrebbe reso onore alla basilica, nel giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio. Il 13 luglio 1577 la pestilenza fu dichiarata definitivamente debellata e venne così costruita la chiesa del Santissimo Redentore (progettata dal Palladio), stabilendo di festeggiare la liberazione dalla peste la terza domenica del mese di luglio, con una celebrazione religiosa e una festa popolare, che tradizionalmente si completa con il grande spettacolo pirotecnico.