L’iter era iniziato nel 2006. Ma solo ora l’ex chiesa di San Gregorio, alla Salute, potrà essere definitivamente ristrutturata per ospitare il Museo d’Arte Orientale . Oggi, infatti, il Consiglio comunale ha espresso parere favorevole (29 sì) al progetto definitivo di “restauro, adeguamento funzionale ed allestimento del Museo d’Arte Orientale nell’ex Chiesa di San Gregorio”, anche in relazione agli elementi di difformità rilevati rispetto agli strumenti urbanistici e al regolamento edilizio comunale, dando quindi via libera al perfezionamento dell’intesa Stato-Regione.
Il complesso immobiliare è demaniale, con accesso dall’omonimo campo San Gregorio nel sestiere di Dorsoduro, ed è composto da due unità edilizie urbanisticamente classificate entrambe dalla VPRG per la Città Antica quali “Unità edilizia speciale preottocentesca comprendente due spazi scoperti: uno di cerniera tra chiesa e canonica, classificato tra gli “Spazi non caratterizzati pertinenti ad unità edilizie”, ed uno a est della canonica, classificato “Giardino di impianto novecentesco non disegnato”.
L’intervento prevede l’inserimento all’interno dell’unità preottocentesca a struttura unitaria, la chiesa, di un nuovo organismo, sviluppato tutelando l’integrità delle superfici verticali e tenendo conto delle proporzioni tra pieni e vuoti preesistenti. Esso si configura come un macro-oggetto espositivo, in carpenteria metallica a tre livelli semplicemente poggiato sul pavimento della chiesa. Per l’unità preottocentesca a struttura unitaria, la canonica, il progetto prevede alcune modifiche del distributivo interno necessarie per accogliere le nuove funzioni: al piano terra l’ingresso al museo e i relativi spazi per l’accoglienza, la biglietteria e i servizi igienici e al piano superiore tutte le aree di servizio al museo (uffici, aula didattica, servizi per il personale, locale media e locali tecnici).
Dal momento che il progetto contiene alcune previsioni che risultano in parziale difformità rispetto alla normativa urbanistica ed edilizia comunale vigente, come il frazionamento dello spazio interno e l’inserimento di nuovi piani oltre che la realizzazione della cosiddetta torre impianti, si è reso necessario il provvedimento del Consiglio comunale. Nel testo approvato viene rimarcato il rilevante interesse pubblico dell’intervento “poiché consente di ampliare l’offerta culturale della città recuperando un importante complesso storico da tempo inutilizzato e che le modifiche proposte rispetto alle previsioni degli strumenti urbanistici e del Regolamento Edilizio vigenti non compromettono in alcun modo ma, al contrario, valorizzano le qualità storiche e artistiche degli immobili”.