È morto questa notte, all’Ospedale civile di Venezia, dove era ricoverato da mercoledì scorso, padre Arturo Tait, un pezzo di storia importante non solo per i Camilliani del Lido, ma per l’intera isola e per la sanità veneziana.
Padre Tait aveva 91 anni e da quasi sessant’anni viveva e operava nell’ospedale San Camillo degli Alberoni, di cui per decenni ha retto l’amministrazione.
Arturo Tait era nato a Mezzolombardo, in provincia di Trento, il 12 novembre 1926. Era vissuto in Trentino fino al 1940, poi era entrato, per lo studentato, nei Camilliani, prima frequentando il ginnasio a Vicenza, poi il noviziato a Verona. La professione solenne religiosa è del 1946; la consacrazione sacerdotale del 21 giugno 1953.
Appena ordinato insegna patristica, patrologia, liturgia, psicopatologia e canto, dal ’53 al ’59. Poi, su indicazione del padre provinciale, nell’agosto 1959 sbarca al Lido di Venezia.
Nel 1962 gli viene chiesto di diventare direttore di tutto l’Istituto: reparti, ammalati, personale, medici. Inoltre padre Tait esercita per 12 anni il compito di superiore con la responsabilità, quindi, dell’intera comunità dei Camilliani.
Tanto lavoro, tanta attenzione e cura per le persone bisognose, sempre con un grande sorriso. Un episodio importante è la ristrutturazione del 1973, con interventi alla chiesa, alla casa di riposo e all’ospedale. Infine il passaggio ad Istituto a carattere scientifico per la cura e la ricerca nel campo della neuroriabilitazione.
Nel 2004 padre Arturo chiede di “riposare un po’”; in un primo tempo fa parte del consiglio di amministrazione, poi diventa “cronista”, colui che descrive in un libro tutti gli avvenimenti della casa; infine è organista e accompagna con la musica tutti gli appuntamenti liturgici, nella chiesa dell’istituto.
Con lui si spegne un pezzo di storia dell’ordine e un importante compagno di strada e di fede dei lidensi. I funerali saranno celebrati mercoledì 4 aprile alle ore 10 nella chiesa del San Camillo; poi, nel pomeriggio, il feretro verrà accompagnato per una celebrazione a Mezzolombardo, paese natale di padre Arturo.
(G.M. con la collaborazione di Lorenzo Mayer – foto di Riccardo Roiter – foto di apertura di Gianfranco Segantin)