Era la notte dell’11 settembre 2008 quando veniva inaugurato il Ponte della Costituzione, noto a tutti come Ponte di Calatrava, dal nome del progettista spagnolo che aveva donato al Comune di Venezia, ancora nel 1999, il disegno. Compie dunque dieci anni il quarto ponte sul Canal Grande, costato 11,3 milioni di euro, più 1,8 per l’ovovia e la cui storia travagliata non può ancora dirsi conclusa.
Prima i problemi di realizzazione, con problematiche e ritardi (sei anni di lavori anziché l’anno e mezzo previsto) dovuti alla particolarità della struttura, in acciaio e vetro, il cui arco a sesto ribassato spinge sulle rive: un complesso sistema di martinetti idraulici ne riequilibria la spinta. E adesso le problematiche legate alla manutenzione del manufatto e alla scivolosità del ponte che ha portato a non pochi contenziosi tra cittadini, vittime di cadute, e amministrazione comunale.
«Ogni anno spendiamo 167mila euro in manutenzione», riferisce l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto, la cui amministrazione ha ereditato dai predecessori le “magagne” del ponte. Mentre per quanto riguarda i contenziosi, «fino ad oggi abbiamo pagato 144mila euro in rimborsi». Rimane poi aperta la questione dell’ovovia: trattandosi di un’opera pubblica contemporanea, per legge dovrebbe essere accessibile ai disabili. Ma il disegno originale non prevedeva nulla al riguardo, per cui la soluzione individuata era l’ovovia per il transito delle persone in carrozzina. L’ovetto, però, non è mai entrato in funzione, e rimane agganciato al ponte perché troppo costoso rimuoverlo: «Non abbiamo preso nessuna decisione al riguardo. Per ora – chiude l’assessore – rimane lì». (S.S.L.-L.M.)