«Ogni volta che mi metto alla guida di un bus Actv mi sento felice perché rivedo il sorriso di mio papà e so che ne sarebbe molto orgoglioso». Davide Tommasi, 25 anni, si può definire un “figlio d’arte” al volante.
Suo papà, Giorgio Tommasi, è stato autista dell’Actv, prematuramente scomparso otto anni fa, ricordato e benvoluto da tutti al Lido perché uomo buono e generoso, professionista serio e scrupoloso. Ora tocca al figlio portare avanti il suo esempio. Davide è infatti stato assunto nel dicembre 2022 con contratto un apprendistato di tre anni proprio all’Actv e, come il padre, svolge il servizio nel settore automobilistico del Lido. Ha in tasca il diploma dell’istituto tecnico professionale “Barbarigo” con indirizzo sala bar. Ma appena si è presentata l’occasione di mettersi alla guida non ha resistito al fascino dei motori. «Mio papà – racconta – mi portava in autobus fin da piccolo e mi faceva vedere tutte le percorrenze. Lo vedevo appassionato del suo lavoro, sorridente e gentile, anche se si tratta di un lavoro faticoso, che richiede attenzione e comporta grandi responsabilità, perché porti a bordo delle persone e ne sei responsabile. Il vederlo sorridente mi ha conquistato e mi ha fatto scegliere di provare a seguire le sue orme».
Non ha avuto però alcuna corsia preferenziale, come è giusto che sia. Ci tiene a sottolinearlo. «Quando mio papà è mancato – prosegue – avevo 17 anni, ho iniziato a fare diversi lavoretti, anche per provare ad essere utile a casa. E non me ne pento affatto. Ho lavorato nei camping e in varie strutture. Ma guardavo sempre i bandi in uscita sul sito di Avm. Ricordo la telefonata di Stefano Zordan, un grande amico di mio papà e ispettore Actv, quando mi ha avvisato che era uscito un bando che poteva fare al mio caso. Immediatamente mi sono messo a studiare, mi sono preparato e a giugno di due anni fa ho partecipato».
Certo non si vuole fermare qui. «Intanto il mio obiettivo – conclude l’autista – è quello di essere confermato e assunto a tempo indeterminato. Poi, con i passi nei momenti giusti, mi piacerebbe non fermarmi ad essere conducente, ma diventare un giorno ispettore, impegnandomi anche a migliorare il servizio». (L.M.)