Casa Card. Piazza è un unico complesso, composto da tre edifici intercomunicanti. A Palazzo Contarini c’è la casa-famiglia per anziani autosufficienti, con 35 posti letto. Palazzo Minelli ospita preti anziani (al momento sono due). Infine, l’Ala Minelli accoglie ospiti di passaggio (in vacanza o per esercizi spirituali). Sul buon andamento della vita comune della casa-famiglia per anziani vigilano con premura cinque suore Ancelle Missionarie del SS. Sacramento. Una congregazione dal carisma eclettico, fa presente suor Ilia Mittone, la superiora, che ne rimarca le radici veneziane. Ma chi sono gli ospiti? «Hanno dai 75 ai 100 anni – spiega suor Giacomina Andriollo –; ciascuno ha la sua stanza con bagno, televisore, telefono… Sono liberi di entrare e uscire quando vogliono». Le rette variano tra i 1.000 e i 1.400 euro. Delle pulizie delle camere e dei pasti si occupa una ditta specializzata. Ed ecco una prima novità: nel recente rinnovo del contratto è stato inserito il servizio lavanderia, che prima era a carico delle famiglie degli ospiti. Chiara Astolfo, giovane psicologa membro dell’équipe sociosanitaria che segue la struttura, spiega: «Cerchiamo di stimolare le loro facoltà cognitive, come l’attenzione e la memoria, attraverso il gioco. Per offrire occupazioni interessanti abbiamo elaborato un semplice questionario con molte proposte: dalla gita fuori porta a piccoli spettacoli teatrali, dal canto al gioco degli scacchi». E loro barrano quelle che preferiscono. L’autosufficienza, fisica e mentale, è un requisito essenziale. L’équipe la verifica attraverso un colloquio preliminare e ne accerta il perdurare; valuta la scheda “svama” compilata dal medico di base, sulla condizione di vita dell’anziano, e, perché no?, registra eventuali miglioramenti di salute.
Una convenzione con l’Opera Santa Maria della Carità. E se viene meno questo presupposto? Si deve passare a una struttura protetta. Ma ci vuole tempo prima dell’ingresso effettivo. Ecco quindi un’altra novità. Da due mesi un accordo con l’Opera S. Maria della Carità garantisce un accesso preferenziale, immediato, in una delle sue strutture per il tempo necessario a entrare in graduatoria e ottenere l’assegnazione al centro residenziale più adatto. L’assistenza religiosa è completa, grazie alle suore e ai preti ospiti: messa quotidiana in cappella, confessioni, preparazione alla liturgia, rosario, liturgia delle ore, adorazione eucaristica… Tutte proposte libere, che gli ospiti possono accogliere o meno.
Al via i lavori di manutenzione. Un altro capitolo riguarda gli interventi edilizi. «L’edificio è in regola con tutte le autorizzazioni», precisa subito Guglielmo Fasan, presidente della fondazione Casa Cardinal Piazza. «Si tratta di riqualificare l’immobile con appropriati interventi manutentivi e di nuovo arredamento per renderlo più accogliente». A piccoli passi: «Bisogna fare i conti con le risorse disponibili. Che dipendono molto dal numero di ospiti dell’Ala Minelli che qui vengono per un breve soggiorno (ferie o ritiri spirituali)». Una realtà non ancora sfruttata appieno. Si vorrebbe farne un punto di ristoro collegato a un itinerario turistico-religioso, da promuovere opportunamente. Ne parla l’architetto Giovanni Battista Girello, consigliere della Fondazione. Che evidenzia una precisa cautela: «Non dobbiamo però scivolare nel business, che tra l’altro ci farebbe perdere importanti agevolazioni fiscali. Il nostro primo interesse è offrire un servizio dignitoso per gli anziani». I lavori saranno necessariamente graduali. Gli ospiti che ne verranno via via interessati saranno spostati di stanza ma rimarranno sempre all’interno della struttura. Il contratto scelto per i lavori è una “locazione operativa”: un’unica società si occupa di effettuare tutti gli interventi di arredamento necessari per un costo determinato. Si appoggia a diverse ditte assumendosi il rischio dell’impresa. La fondazione, dal canto suo, si impegna a pagare le rate mensili pattuite. Così il costo complessivo, spalmato su un lungo periodo, non comporta eccessivi oneri né aggravi di spesa. Nel progetto rientra in particolare la realizzazione di tre ingressi distinti: per gli ospiti della casa-famiglia, per il personale di servizio e per i clienti di breve soggiorno. E un servizio bar di supporto al bel giardino che dà respiro all’immobile.
Giovanni Carnio