Una bottega che riunisce le eccellenze del territorio. Aziende con un’anima, una storia, capaci di proporre un prodotto unico, dal forte contenuto culturale. «Un modello “nobile” – commenta Marco Vidal, erede dell’omonimo marchio ed amministratore delegato The Merchant of Venice – in controtendenza rispetto al periodo, dunque in contrasto con quella che è stata la mercificazione di Venezia degli ultimi quarant’anni». Questo il senso di Bottega Cini, una nuova realtà – di qualità – inaugurata da poco, con l’obiettivo di mantenere viva e di diffondere la secolare tradizione della città lagunare nella produzione artigianale e nel commercio di raffinati beni artistici: dal libro, al vetro. Dal profumo, all’oggettistica. Dal merchandising, alla realtà virtuale ed immersiva di oggi. Insomma, un nuovo concept store (caratterizzato cioè da un’elegante selezione di prodotti) che vuole porsi come punto d’incontro tra cultura e aziende non solo veneziane. O, per dirlo con altre parole, una nuova tipologia di museum shop, bottega rinascimentale reinterpretata in chiave contemporanea.
Nata dall’incontro fra tre realtà imprenditoriali del mondo della cultura – Fondazione Archivio Vittorio Cini, The Merchant of Venice e la startup Museyoum – Bottega Cini vanta già numerose collaborazioni che in futuro potrebbero anche espandersi. «L’iniziativa è partita da me – racconta Vidal, ricordando il primo progetto simile (un punto vendita che riunisce tre differenti soggetti) lanciato in novembre all’aeroporto Marco Polo e conosciuto come “Art of Venice” – insieme a Giovanni Alliata di Montereale, proprietario del fondo nonché nipote di Vittorio Cini. Si tratta di uno spazio molto ampio, con otto vetrine, posizionato in un’area della città particolarmente bella ed elegante, ricca di artisti ed istituzioni culturali». Non a caso si trova a Dorsoduro, di fronte a Palazzo Cini, che per sessant’anni è stato dimora del conte e senatore Vittorio, grande imprenditore, mecenate e collezionista, fino alla sua morte.
Ecco allora che all’interno dello spazio commerciale sono presenti non soltanto l’arte profumatoria, di lusso, di The Merchant of Venice, capace di rievocare quella che ebbe origine proprio nella città d’acqua e dai suoi commerci con l’Oriente. Ma anche altre eccellenze del territorio come l’impiraressa Marisa Convento che, all’interno della Bottega, ha trasferito il proprio laboratorio dove realizza decori artistici da indossare, e per la casa, in conteria di vetro veneziana. O come le vetrerie muranesi NasonMoretti ed Ercole Moretti, specializzate nella produzione di vasi, bicchieri, calici e murrina in svariate declinazioni. E ancora, le case editrici Marsilio e Lineadacqua, l’antica cartiera artigiana Toscolano 1381, che forniva la Repubblica Serenissima fin dal ‘300, e il laboratorio di serigrafia artistica Fallani dove, ad oggi, hanno lavorato più di 200 artisti. E ancora, le sculture di Giancarlo Franco Tramontin e le forcole di Saverio Pastor. Accanto a tutto questo si apre poi un’area dedicata ad eventi e presentazioni con supporti multimediali di ultima generazione: schermi interattivi, postazioni oculos e tanto altro; per un mix di esperienze proposte da Museyoum che vanta una vasta attività internazionale nel campo della realtà virtuale.
«Si tratta di un format – continua Vidal – che mette insieme prodotti che non si fanno concorrenza fra loro e che offrono un bell’assortimento non soltanto ai turisti ma anche ai residenti. Un progetto da replicare: tanto in città quanto al di fuori». Infine, tra le curiosità una è legata al Piranesi. Se nel corso di questa stagione estiva ed autunnale è ospitata, al secondo piano della Galleria Cini, la mostra temporanea “Piranesi Roma Basilico”, la Bottega ne affianca l’iniziativa. E lo fa con la produzione e la vendita di oggettistica e pubblicazioni ad essa dedicate. Un esempio su tutti, un’incisione originale dell’autore – esposta in vetrina ed acquistabile – che ha per soggetto il Colosseo.
Marta Gasparon