Un pacchetto di aiuti per sostenere i giovani artigiani a Venezia. Lo propone la Confartigianato dopo aver rilevato come siano sempre maggiori le difficoltà affrontate dagli artigiani in centro storico e come la loro età media sia sempre più alta. Secondo l’Ufficio Studi della Confartigianato infatti nella città d’acqua la metà dei quasi mille titolari artigiani che vi operano ha più di 50 anni, e se i trentenni sono meno del 2% e gli ultrasessantenni sfiorano il 18%.
«Si tratta di un fenomeno ormai consolidato, sia per questioni anagrafiche della popolazione, sia per un aumento dell’età media in cui un giovane decide di cominciare a lavorare. Fatta tara di questi dati che non possiamo spostare – spiega il direttore della Confartigianato S.Lio Matteo Masat – ci siamo messi in gioco con i nostri mezzi per cercare di attrarre i giovani verso questa professione semplificandone l’accesso». Dai dati interni dell’associazione, infatti tra gli ostacoli che frenano maggiormente i giovani c’è l’infinita burocrazia ed i costi per gestire l’avvio di una attività. «Per questo ci siamo attivati con un progetto ad hoc, battezzato progetto giovani, studiando particolari formule di pacchetti tutto compreso e facilitazioni anche di tipo economico per aiutare i giovani aspiranti artigiani a gestire queste incombenze. Di fatto potremmo chiamarlo pacchetto sburocratizzazione, perché abbiamo impostato questa iniziativa tipo chiavi in mano; un giovane viene qui, ci spiega cosa vuole fare e noi ci facciamo carico di tutte le pratiche ed incombenze, il tutto, per gli under 35, a prezzo agevolato».
Di fatto l’iniziativa varata dall’associazione artigiana di San Lio consentirà ai giovani di non doversi preoccupare della cosa più preoccupante, ovvero girare mille uffici e perdere mesi per avere tutte le carte in regola, e consentirà così ai nuovi artigiani di concentrarsi solo sull’attività e la gestione della clientela. «Per noi questa operazione nel breve rappresenta un costo vivo certo – prosegue Masat – ma ci piace vederlo come un investimento che facciamo verso i giovani, per questo settore e per il centro storico, in chiave di qualità turistica e presidio e servizi per i cittadini. L’ennesimo bar in più non cambierebbe nulla, una bella bottega artigiana affacciata su calli e campielli, dove si lavora e si produce legando modernità alla secolare tradizione invece sì. Le botteghe artigiane a loro modo attraggono l’attenzione dei turisti, che spesso le fotografano e le postano sui loro social. E così una bottega artigiana in più che apre diventa non solo un servizio in più per i cittadini, ma anche un elemento di bellezza in più per la nostra Venezia».