Agli Alberoni si continua a costruire, ma il numero di abitazioni e case ancora invendute è sempre molto alto. D’altro canto si tratta di progetti che, sulla carta, risalgono a parecchi anni fa, alcuni hanno visto avviarsi il loro iter burocratico ancor prima degli anni della crisi del mercato immobiliare.
Agli interventi privati, va aggiunto anche quello in social housing del Piruea del Comune. Gli interventi più rilevanti, dal punto di vista abitativo, riguardano il nuovo condominio, per residenti, che è ultimato in via della Droma.
Un intervento di riqualificazione portato avanti dall’impresa vicentina “Aquarius” che ha completamente riqualificato un vecchio edificio con nuovi appartamenti da acquistare pronti ad essere immessi nel mercato immobiliare, che già è ricco di offerte in quella zona.
C’è poi il destino ancora incerto dell’ex colonia “Padova”. Sempre l’impresa “Acquarius”, che ne detiene la proprietà rilevata diversi anni fa dall’imprenditore lidense Giovanni De Col, ha elaborato un progetto per farne una struttura ricettiva per vacanze con tanto di spiaggia privata che dovrebbe essere aperta. Il Piano deve però ancora essere approvato dalla Conferenza dei servizi.
I tempi insomma si preannunciano non brevi. Spostandosi poco più in là, poi, sempre agli Alberoni, c’è tutta la partita delle colonie vuote ed abbandonate, chiuse da decenni. Su una di queste c’è pure l’interessamento di un partner tedesco che vorrebbe realizzarvi un centro per anziani autosufficienti. Ma anche in questo caso si attendono ancora presentazione del progetto e autorizzazioni.
«Non dimentichiamo – aggiunge il presidente della municipalità del Lido e Pellestrina, Danny Carella – la questione delle “opere di compensazione” dei lavori del Mose, che avrebbero un impatto molto significativo su questa parte di territorio. Come Municipalità, per esempio, il consiglio municipale ha chiesto, con un ordine del giorno approvato all’unanimità, che quale compensazione per i lavori del Mose possa essere realizzata, dal Magistrato alle Acque, una pista ciclabile che colleghi il tratto Malamocco – Alberoni, e cioè la parte a maggior rischio per i ciclisti. A questo aggiungiamo che agli Alberoni, nel tratto che porta da Malamocco fino alla piccola piazza al centro del paese, sono diversi gli appartamenti costruiti ma ancora senza occupazione a causa della crisi del mercato immobiliare».
Lorenzo Mayer