La sua era l’arte del riciclo e del recupero. È mancato la sera di venerdì 17 lo scultore Dante Baron, i cui funerali si sono tenuti questo giovedì alle ore 10 nella parrocchia di Sant’Alvise.
Nato a Milano nel 1937 ma veneziano di adozione, Baron nella sua carriera da artista ha realizzato oltre 1500 opere, ora appartenenti a collezioni pubbliche e private d’Europa, America, Africa e Oceania. Per anni ha avuto lo studio in un magazzino poco distante dal Campo dei Mori, vicino alla Madonna dell’Orto.
Tutte le sue opere sono nate grazie al riciclo di ruderi dimenticati e rovinati dal tempo o relitti lagunari logorati dalla salsedine, alcuni di questi provenienti da antiche barche inabissatesi in laguna. Realizzò anche opere con pezzi di travi bruciate recuperati dall’ultimo incendio del Teatro la Fenice: una di queste, fatta con i resti del rogo venne a suo tempo donata dall’artista alla Fondazione Amici della Fenice come augurio di rinascita.